OTRANTO - La Città dei Martiri patrimonio culturale mondiale dell’Une - sco. Otranto s’incammina idealmente e a passo celere verso il prestigioso riconoscimento, che potrebbe ricevere a breve. È l’obiettivo cullato dalla città, che ha posto tra le sue priorità l’impegno di una promozione negli anni a venire dei temi della pace, del dialogo tra i popoli attraverso la cultura, da sempre riferimenti cari all’Unesco. A suggello di ciò, l’ap - provazione in Consiglio comunale, all’unanimità e in maniera bipartisan, di una delibera che assume a chiare lettere l’impegno. Una mattonella importante, nel percorso che avvicina il comune di Otranto all’ottenimento del rilevante riconoscimento, che, verrà discusso e con buone probabilità approvato, nella prossima assemblea nazionale della Federazione italiana.
Il merito di questo risultato ormai alla portata di Otranto va certamente al locale Club Unesco, realtà che rappresenta sul territorio la Federazione nazionale e mondiale dell’ong da due anni, e che sin dal proprio avvento, si è attivato affinché gli organi federativi internazionali dell’Unesco riconoscessero la città di Otranto quale “Patrimonio Culturale dell’Unesco”, identificandolo quale “Sito Messaggero di Pace”. Per far ciò, il Club Unesco ha raccolto una voluminosa documentazione storica, che attestasse come la città di Otranto, in tutta la sua storia, si sia connotata come patria dell’accoglienza, centro di dialogo fra i popoli e propulsore della pace: alcune delle testimonianze si riscontrano nei monumenti presenti in città, a partire dal mosaico pavimentale della Cattedrale, espressione della convivialità delle differenze, tipica dell’esperienza di San Nicola di Casole. Ma anche la storia recente, quella degli sbarchi nei primi anni Novanta, che hanno reso Otranto protagonista di una straordinaria gara di solidarietà, rappresenta un chiaro riferimento al dna di una città votata all’acco glienza.
Grazie alla perseveranza del Club locale, pertanto, l’Unesco ha valutato tutta la città come luogo protagonista di pace e di cultura, nelle varie epoche storiche, identificando tuttavia, come fulcro di quella testimonianza, l’intero borgo ant ico. « L’attività, svolta fino ad oggi dal Club Unesco Otranto – dichiara il presidente Enrico Risolo -, oltre alla promozione dei diritti dell’uomo e alla realizzazione di rassegne letterarie e culturali, è stata finalizzata anche alla produzione della documentazione che attestasse come Otranto avesse radicata una forte sensibilità ai temi cari all’Unesco, ossia la Pace, l’accoglienza, la cultura, il dialogo fra i popoli, che rendono questa città persino simbolica nel proprio impegno su questi punti».
L’iter necessario all’ambìto riconoscimento ha trovato la sua sintesi nel corso del Congresso Nazionale della Federazione dei Club e Centri Unesco, svoltosi dall’8 all’11 Aprile ad Assisi, al quale il Club Unesco di Otranto ha partecipato nella persona del suo presidente. Qui, la richiesta ha trovato un positivo riscontro dai vertici federativi, che hanno demandato all’amministrazione comunale di Otranto di impegnarsi a favorire nel futuro l’attenzione alle tematiche della pace e del dialogo fra i popoli. Ora si attende solo l’ultimo sforzo: quello della ratifica ufficiale della Federazione nazionale e mondiale, a metà giugno.