Primo sciopero nazionale dei farmacisti privati: domani, 6 novembre, circa 60mila farmacisti dipendenti di tutta Italia incroceranno le braccia per il mancato rinnovo del contratto di lavoro. Lo sciopero, proclamato dalle sigle sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, segue l'esito negativo della procedura di conciliazione svolta il 20 ottobre scorso, dopo la rottura del tavolo negoziale con l'associazione datoriale di settore Federfarma. Il contratto collettivo nazionale, scaduto il 31 agosto 2024, riguarda i dipendenti delle 18mila farmacie private italiane, con una media di tre o quattro lavoratori per sede.
Le tre organizzazioni sindacali ricordano che le farmacie private sono un "presidio sanitario e sociale essenziale per il Paese", e che il ruolo professionale dei lavoratori delle farmacie "merita rispetto e riconoscimento concreti, non parole vuote". Secondo i sindacati, l’aumento di 180 euro lordi proposto da Federfarma non risponde alle reali esigenze di una categoria che chiede 360 euro e una revisione complessiva delle tutele contrattuali.
L'assessore alla Sanità della Regione Puglia, Raffaele Piemontese, ha espresso solidarietà e vicinanza a chi parteciperà allo sciopero domani: "Spesso si pensi ai farmacisti solo come titolari d’impresa o rappresentanti di interessi economici, quando invece c’è un mondo di professionisti che lavora dietro il banco con dedizione, in silenzio, a volte con orari estenuanti e salari inadeguati: è una realtà che non possiamo ignorare, soprattutto se vogliamo costruire un sistema sanitario equo e territoriale".
















