Il candidato governatore della Puglia non sarà di Fratelli d’Italia. O almeno: i meloniani non vogliono impegnarsi in fughe in avanti prima che il tema sia discusso al tavolo della coalizione. Ma per eterogenesi dei fini, il gesto di generosità politica che ieri il sottosegretario Marcello Gemmato ha fatto dichiarandosi disponibile a correre come sfidante ha innescato la brusca frenata di Giovanni Donzelli, responsabile dell’organizzazione del partito della Meloni: «Non piantiamo bandierine».
Non si tratta, spiegano da FdI, di una bocciatura di Gemmato. Tutt’altro. Anzi - viene fatto notare - il deputato barese, rispondendo a una domanda, ha voluto garantire di essere a servizio del partito: «Se il contributo mi sarà chiesto per la presidenza della Regione non esiterò a rispondere presente, così come attiene ad una persona diligente che fa politica», aveva detto ieri mattina da Manfredonia. Ma 57 minuti dopo, a mezzo Ansa, Donzelli (che era anche lui a Manfredonia) ha chiesto cautela. «Noi - ha detto il deputato toscano - stiamo cercando il miglior presidente di questa regione. Alla mia destra c’è un meraviglioso e bravissimo uomo di governo che ha tutta la nostra fiducia, sta facendo bene il suo compito al governo. Non piantiamo bandierine, non facciamo il gioco dell’oca, non cerchiamo di cambiare le caselle tra i partiti della maggioranza. Cerchiamo il miglior presidente per questa regione. Questa regione ha delle grandi possibilità e deve finalmente decollare come può decollare».
La traduzione del discorso suona più o meno così: Fratelli d’Italia non vuole accampare diritti sulla Puglia (né su nessuna altra Regione) prima del confronto con gli alleati. E questo non tanto per non entrare in rotta di collisione con chi (Forza Italia in primis che ha proposto Mauro D’Attis, ma anche la Lega che ha detto di pensare a un civico) si è già in qualche modo prenotata. Ma soprattutto per evitare che l’uscita di ieri di Gemmato potesse suonare come una «prenotazione» della candidatura: non è un segreto, infatti, che i meloniani preferirebbero scegliere il candidato in Veneto, dove pure la Lega non molla.
Ed in effetti per inquadrare il discorso era sufficiente leggere il resto della dichiarazione di Gemmato. «Sono impegnato - nella partita importante della sanità. Registro purtroppo che la sanità in Puglia non va e mi sento responsabile da sottosegretario alla Salute del fatto che purtroppo in Regione Puglia la sanità non va e voglio dare il mio contributo su questo pezzo. Se invece il contributo mi sarà chiesto per la presidenza della Regione non esiterò a rispondere presente. Da parte nostra c'è e ci sarà un approfondimento dettato dal tavolo nazionale. Essendo un centrodestra unito, in questo momento pensiamo a una visione globale nazionale, con il Veneto, la Toscana, le Marche, la Campania e la Puglia che vanno al voto».
«Marcello ha risposto a una domanda dei giornalisti come fa un militante di partito», spiega chi ieri pomeriggio ha seguito la discussione, spiegando che - in ogni caso - se Gemmato fosse stato individuato come candidato in Puglia le liturgie avrebbero fatto in modo che non sarebbe stato lui a dare l’annuncio. Ieri pomeriggio in tanti aspettavano di sentire sul punto l’opinione di Raffaele Fitto, il commissario europeo che in Puglia rappresenta l’altro grande polo di Fratelli d’Italia. Ma la terza e ultima giornata della «Piazza» di Ceglie Messapica, dove era atteso l’intervento dell’ex ministro salentino (oltre che di Tajani, Foti e Renzi in videocollegamento), è stata annullata per il temporale che ha imperversato per ore. E così Fitto è andato via, senza rilasciare dichiarazioni. «Ringraziamo il vicepresidente Fitto e gli altri ospiti per la disponibilità, purtroppo non ci sono state le condizioni per garantire un suo intervento in piena sicurezza», ha detto il presidente dell’associazione «La Piazza» ed editore di Affaritaliani, Marcello Antelmi, dando appuntamento al prossimo anno.