Il caso pugliese con Antonio Decaro che pone condizioni per accettare la candidatura a governatore della Puglia esce dai confini del Pd e diventa caso nazionale. L’europarlamentare pugliese ha detto «no» alla candidatura del presidente uscente Michele Emiliano ma anche del predecessore Nichi Vendola. Ed è proprio per questo che il confronto si è polarizzato: a Decaro ieri ha risposto Nicola Fratoianni, e lo scontro - temono i Dem - rischia ora di mettere in crisi l’alleanza del Pd con Avs in tutta Italia.
«La posizione di Decaro mette in difficoltà la costruzione della coalizione», spiegano diverse fonti Dem. Avs ha preso il 7% alle Europee: è impossibile, senza di loro, mettere a punto un’alleanza alternativa nazionale. E le parole di Fratoianni, leader di Sinistra italiana, sono state pesantissime: ha bollato come «incredibile e surreale» il dibattito sulle candidature pugliesi, e ha consigliato «discernimento». «Decaro - ha detto l’ex assessore regionale pugliese - sarebbe un ottimo candidato per la Puglia, ma non capisco da cosa vuole essere libero. Dal trasformismo che ha segnato in lungo e largo alcune delle stagioni più recenti di governo della Puglia? Allora Avs è la migliore garanzia. Vendola ed Emiliano rappresentano due stagioni diverse. Mettere tutto insieme non aiuta». Sinistra italiana non intende mettere in discussione il ruolo di Vendola. «Avs - dice Fratoianni - ribadisce che le liste le decide Avs. Questa discussione non esiste e nessuno può pensare di esternarla in questi termini. Nessuno all’interno della coalizione può dire, in casa altrui, chi candidare e chi no. Soprattutto se si tratta di una figura importante come Vendola».
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