Il centrosinistra, secondo il sondaggio realizzato da Yoodata per la Gazzetta, ha i numeri per stravincere le elezioni regionali d’autunno. La novità è che il successo non è assicurato solo con l’eurodeputato del Pd Antonio Decaro, personalità dal consenso consolidato: la coalizione progressista (da Avs ai 5S, passando per Pd, civici e terzo polo) metterebbe al sicuro il risultato anche con altri candidati, a partire dal presidente dei senatori democratici, Francesco Boccia. Vincenti con riscontri sensibilmente più bassi sono pure l’assessore Raffaele Piemontese e il presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone. La coalizione prevarrebbe anche con il vicepresidente del M5S, Mario Turco. I riscontri emergono da sfide a due con Mauro D’Attis, coordinatore regionale di Forza Italia, unica proposta di candidato governatore sinora pervenuta al tavolo nazionale del centrodestra.
La rilevazione (su 700 intervistati, il 52% donne e il 48% uomini) ha preso in esame un campione tra grandi città, medie e piccole, con tre fasce d’età (il 23% 18-34 anni, il 34% 35-54 e il 43% oltre 54). Gli altri parametri adottati sono stati la misurazione della conoscenza dei candidati da parte degli elettori, nonché la fiducia che ispirano: in questo ambito Decaro ha il 69%, Boccia il 52%, la Capone il 46%, Piemontese il 43%, D’Attis il 46% e Turco il 45%. Fa riflettere l’incertezza sull’affluenza: è convinto di andare a votare solo il 49% dei pugliesi, mentre il resto va dagli astensionisti convinti ai confusi, a chi «probabilmente» si recherà alle urne. Questo quadro rende ampio il margine per una campagna elettorale che allarghi il recinto della partecipazione. Il confronto tra coalizioni vede da un lato il centrosinistra-campo largo e dall’altro il centrodestra. La ricerca è stata realizzata dal 6 all’11 agosto (con interviste Cati-Cami a campione rappresentativo della popolazione maggiorenne).
Decaro ottiene il 67% contro D’Attis, forte del consenso che attirerebbe su Bari città, ma allo stesso modo anche Boccia sbancherebbe, ottenendo il 60%. La Capone con il 57% e Piemontese con il 56% capitalizzerebbero una costante presenza sui territori per gli incarichi di visibilità ricoperti negli ultimi lustri di amministrazione regionale, mentre Turco, parlamentare 5s, seppure poco conosciuto (solo il 21% dei pugliesi lo ha sentito nominare), ottiene il 56%, confermando come il Movimento nelle regioni del Sud conservi un radicamento e superi la mancata notorietà del candidato (prezzo che paga anche l’avversario brindisino D’Attis).
Il sondaggio conferma come la Puglia rimanga una roccaforte del campo progressista, nella quale Decaro - per i numeri il più apprezzato - non è l’unico a poter garantire la prosecuzione dell’indirizzo di governo di centrosinistra. Non a caso, nei giorni scorsi, essendo in corso una dialettica tra l’europarlamentare e Michele Emiliano (il primo non vuole la candidatura dell'uscente e di Nichi Vendola), più esponenti dem hanno fatto intendere che se non si configurasse una disponibilità dell’ex leader dell’Anci, sarebbero pronte già le alternative.
I numeri del centrodestra: la compattezza paga (nel 2020, con Raffaele Fitto candidato si fermò al 38%, mentre ora D’Attis è al 44%) ma non c’è ancora lo slancio per diventare maggioranza di governo in presenza di un centrosinistra allargato. E questo dato ha una valenza sia per le regionali che per i duelli nei collegi delle politiche (che così tenderebbero al rosso). A cento giorni dalle elezioni, però, tutti i giochi possono - sulla carta - essere riaperti, a condizione di avere un progetto che seduca i pugliesi.