I segni di una frenata sull’asfalto, una borraccia per ciclisti e un silenzio circostante innaturale è quanto rimane dell’ennesima tragedia stradale che ieri mattina ha allungato la scia di sangue sulla strada provinciale «231» in direzione sud, all'altezza di Terlizzi e, più precisamente, poco prima del bivio per Sovereto.
Altre tre vittime che hanno allungato la carneficina sulle strade della Puglia. Una media preoccupante di incidenti stradali.
Lo scorso anno in in Puglia ne sono stati accertati mediamente 30 al giorno con 47 feriti e 3 morti ogni 5 giorni. È uno dei dati che emerge dalla relazione dell'Asset, l'Agenzia regionale Strategica per lo sviluppo ecosostenibile del territorio, presentata nei giorni scorsi a Bari e relativa allo scorso anno quando sono stati rilevati 11.026 incidenti di cui 221 incidenti mortali, cresciuti del 7,3% rispetto all'anno precedente e con 241 vittime. È Foggia la provincia sulle cui strade si sono verificati più incidenti: 1.384 che hanno provocato il decesso di 54 persone. Al secondo posto il Barese con quasi 4mila sinistri e 53 vittime.
Alle quali, purtroppo, dobbiamo aggiungere i tre ciclisti di Andria la cui vita si è infranta sull’asfalto della ex statale «98», oggi Sp 231 (ed Sp 2 nel tratto andriese-coratino) che, tristemente, si conferma una delle strade più pericolose della Puglia. La ex strada statale 98 venne istituita nel 1928 con il seguente percorso: Canosa - Andria - Corato - Modugno. Nel 1953 venne prolungata da Canosa a Cerignola, innestandosi sulla SS 16.
Eppure, nonostante sia fortemente trafficata e nonostante la pericolosità di questa arteria (che collega Bari a Foggia) sia nota da anni alle autorità preposte dell’Area Metropolitana di Bari, nulla si è fatto per allargarla, illuminarla e renderla più sicura visto che in alcuni tratti presenta problemi di manutenzione con buche e dissesti.
Certo, la Sp 231 non è l’unica che rientra nella lista delle «black point», le strade che sarebbe meglio evitare perché considerate fra le più pericolose.
Infatti, secondo il report stilato da Asset, il 71% dei sinistri avviene nei centri abitati, il 76% delle vittime si conta su strade extraurbane mentre la domenica è il giorno con l'indice di mortalità più alto pari a 3,7 decessi ogni 100 incidenti. E quanto avvenuto ieri alla periferia di Terlizzi è l’ennesima conferma.
Nel 2024 è stato luglio il mese dove in Puglia si è registrato il maggior numero di incidenti ovvero 1.190 ma settembre quello con più decessi (30). Le fasce orarie più a rischio sono tra le 15 e le 18 e tra le 3 e le 6 del mattino. Le cause più frequenti sono state l'eccesso di velocità e la distrazione al volante.
La Sp 231, dunque, è tra gli autentici «punti neri» dove avviene il maggior numero di incidenti stradali che provocano morti e feriti. È inutile dire che i tratti più pericolosi sono le strade statali e le provinciali e che la strada in assoluto più temibile in tutta la regione è senza dubbio la statale 16.
Non dobbiamo dimenticare anche la SS 89 Foggia-Manfredonia con un’unica corsia ampia ma con molte curve e la statale 100 che collega Bari a Taranto. E che dire della SS 106 «Jonica» e delle maggiori arterie extraurbane in provincia di Taranto che, essendo sprovviste di corsia d’emergenza, non possono considerarsi principali e, dunque, il limite di velocità è di 90 km/h anziché 110 km/h.