Sabato 06 Settembre 2025 | 02:44

Puglia, salta il blitz del centrodestra: resta in vigore la norma anti-sindaci

 
Redazione online

Reporter:

Redazione online

Consiglio Regionale Puglia, protesta su ddl omotransfobia: «Stop discrminazioni»

Il Consiglio regionale respinge l’emendamento Scalera e il sub emendamento Tutolo: resta l’attuale norma sull’ineleggibilità

Lunedì 30 Giugno 2025, 17:38

17:45

BARI - È naufragato in Consiglio regionale in Puglia il blitz del centrodestra sulle norme relative alle dimissioni dei sindaci candidati alle prossime elezioni regionali. Al centro della tensione, un emendamento presentato a sorpresa durante la discussione sulla legge sul Terzo Settore, con cui si chiedeva di modificare le tempistiche previste per l’ineleggibilità dei primi cittadini.

La seduta si era aperta con il ricordo commosso di Giuseppe Martellotta, ex presidente della Regione e storico assessore al Bilancio, scomparso il 28 giugno. Ma subito dopo i lavori sono stati scossi dall’iniziativa inattesa dei consiglieri di minoranza, che hanno tentato di inserire una modifica alla legge elettorale regionale.

L’emendamento, firmato dal consigliere Antonio Scalera e sostenuto dal centrodestra, chiedeva di ridurre da 180 a 45 giorni il termine entro il quale i sindaci devono dimettersi per poter partecipare alle regionali. Un’iniziativa che ha scatenato la reazione del capogruppo Pd Paolo Campo, che ha definito la mossa unilaterale e fuori dal perimetro di un possibile accordo: «Non c’è uniformità di vedute sul tema – ha detto – e ci eravamo ripromessi di non forzare la mano senza un’intesa condivisa».

Nel dibattito è intervenuto anche Antonio Tutolo (Per la Puglia), annunciando un sub emendamento che proponeva di abrogare la norma attuale e tornare alla legge precedente, che prevedeva la semplice incompatibilità (e non l’incandidabilità) per i sindaci eletti in Consiglio, rendendo dunque possibile la candidatura previa rinuncia al mandato entro la scadenza fissata per la presentazione delle liste.

Entrambe le proposte – l’emendamento del centrodestra e il sub emendamento di Tutolo – sono state respinte a scrutinio segreto. L’emendamento Scalera è stato bocciato con 21 voti favorevoli e 7 contrari, mentre il sub emendamento ha ottenuto 16 sì e 28 no.

Salta dunque, almeno per ora, il tentativo di cambiare le regole del gioco in vista delle prossime regionali. La linea attuale resta quella prevista dalla legge di stabilità 2024: per i sindaci in carica, l’ineleggibilità continua ad applicarsi senza possibilità di rientrare in corsa attraverso le dimissioni tardive.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)