Parafrasando il mood di un celebre settimanale satirico, si registra un discreto panico per i corridoi di via Gentile. In attesa dello scioglimento dei nodi preliminari alle prossime regionali - numero dei seggi 40/50 e data del voto - nell’assemblea si assiste all’evoluzione del consigliere uscente in una versione di "consigliere cerca-casa”: per puntare alla rielezione tutti interrogano una virtuale Sibilla Cumana per indovinare la lista giusta, quella nella quale sarà più facile conquistare il quorum e il posto da legislatore per i prossimi cinque anni.
L’inquietudine degli uscenti è accresciuta, nel centrosinistra, da due dinamiche: l’indicazione chiara per un rinnovamento della compagine consiliare, che sarebbe - secondo i beninformati - tra gli elementi caratterizzanti la proposta del candidato governatore Antonio Decaro, e il rebus delle liste civiche, che navigano al buio dopo la disavventura giudiziaria dell’ex assessore Alessandro Delli Noci e il quasi scontato tramonto della lista Con (difficilmente tornerà sulla scheda delle prossime consultazioni). A questi elementi politici, vanno aggiunte le dinamiche interne ai partiti. Nel Pd ci sono fatwe interne e regolamenti da osservare, nonché diktat provenienti dalla segreteria nazionale.
Vediamo il catalogo dei consiglieri ancora senza certezze sulla lista con cui ricandidarsi: l’assessore regionale al Bilancio Fabiano Amati (molto vicino a Decaro) è iscritto al Pd, ma per il segretario regionale dem Domenico De Santis non potrà candidarsi sotto le insegne del partito. I riformisti però vorrebbero il politico di Fasano in lista, anche per preservarlo dalla riffa connessa alla corsa in una civica. Sempre in casa dem l’ex capogruppo Filippo Caracciolo non sarà candidato dalla Schlein, ma spera di trovare posto in una civica (Decaro volendo). Sempre nella stessa area, il consigliere ionico Michele Mazzarano, autosospeso, potrebbe partecipare nella lista del presidente.
I componenti della squadra di «Con» sono da giorni in riflessione: Alessandro Leoci, Stefano Lacatena (corteggiato dal centrodestra) e Gianfranco Lopane potrebbero cercare il bis costruendo una formazione che si saldi con la strada di «Per la Puglia», lista vicina all’assessore Sebastiano Leo. Ma sul tema non ci sono avvicinamenti pubblici, solo dialoghi costanti.
Tra i non allineati (nel misto) ci sono anche Massimiliano Stellato, recentemente schierato a Taranto con il candidato sindaco della Lega Checco Tacente: potrebbe rimanere nel perimetro del centrosinistra o confluire in Forza Italia. Anche Anita Maurodinoia, già «Lady Preferenze», animatrice con il marito Sandrino Cataldo dell’associazione «Sud al centro», ora «Vero centro» (al centro di una inchiesta per corruzione elettorale), è all’opposizione del Pd ma non di Michele Emiliano: inizialmente aveva avuto contatti con Noi moderati di Maurizio Lupi, ma poi tutto era scemato. Difficile che una macchina elettorale da 18mila voti passi il turno.
A destra qualcuno ha espresso commenti maliziosi sulla presenza non assidua del subentrato Antonio Raone nella sua prima in Consiglio: ha aderito a Forza Italia, ma qualcuno racconta di corteggiamenti dal centrosinistra. I berlusconiani però garantiscono per l’imprenditore salentino che siano tutte dicerie. Fuori dalla bagarre, per ora, ci sono l’assessore barese Gianni Stea (vorrebbe rifare la lista dei Popolari) e il collega di giunta Leo, con i consiglieri di «Per la Puglia» Saverio Tammacco, Antonio Tutolo e Mauro Vizzino: la loro barca civica è già in mare, in linea con l’ammiraglio Antonio Decaro. Per tutti gli altri, invece, le prossime settimane saranno piene di vaticini e incontri cruciali per scegliere che maglia indossare alle elezioni.