La Corte dei conti ha dichiarato «irregolare» il rendiconto 2024 del gruppo Lega in Consiglio regionale. Lo ha fatto il relazione ai contratti di sei avvocati che, secondo i giudici contabili, per la tipologia di lavoro svolto dovevano essere inquadrati come consulenti e non come collaboratori, perché non si sono occupati di segreteria ma i «di complesse attività di studio e di approfondimento». La Corte ha dunque disposto «l’obbligo di scomputare dalla voce A6 (spese di personale, ndr) gli importi erogati per tali prestazioni e iscritti nella voce A11 per spese consulenze, studi e incarichi, con obbligo di restituzione degli stessi, in tutto o in parte, in caso di incapienza del fondo per spese di funzionamento».
Sul punto interviene il capogruppo della Lega, Giacomo Conserva, per ribadire «con serenità e fermezza la piena correttezza dell’operato del nostro gruppo». «È bene precisare - scrive in una nota - che la normativa regionale e i regolamenti interni consentono espressamente l’utilizzo degli avvocati come collaboratori, a condizione che le attività svolte non siano di natura strettamente forense. Una prassi assolutamente legittima, adottata anche in altre Regioni, e mai oggetto di censure da parte delle autorità competenti». «L’iscrizione di un collaboratore alla Cassa Forense - prosegue ancora Conserva - non è, di per sé, indicativa dell’esercizio della professione legale all’interno del gruppo. Al contrario, si tratta di un obbligo ordinistico che riguarda tutti gli avvocati iscritti all’albo, indipendentemente dalle mansioni svolte».
«La deliberazione n. 60/2025 della Corte dei conti, che riguarda specificamente il gruppo consiliare della Lega - secondo Conserva - ha accolto integralmente i chiarimenti forniti, escludendo qualsiasi profilo di illegittimità o rilievo penale. Se anche solo fossero emersi dubbi in tal senso, la Corte avrebbe trasmesso gli atti alla Procura della Repubblica. Cosa che, evidentemente, non è avvenuta».