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Regione, Emiliano spinge sulla candidatura Decaro: «Vedo che è cresciuto bene. La legge anti-sindaci sarà cambiata»

 
Redazione online

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Dall’Ue alle Regionali Emiliano rivede Decaro

«Lo sto coltivando da tempo, da quando era bambino. Spero che alla fine si decida»

Mercoledì 12 Febbraio 2025, 12:33

14:14

FOGGIA - «Il nuovo presidente della Regione? Io ho un nome (l'ex sindaco di Bari Antonio Decaro, ndr), lo sto coltivando da tempo, da quando era bambino. Vedo che è cresciuto bene». Così il governatore della Puglia, Michele Emiliano, questa mattina a Foggia ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano del prossimo presidente della Regione. Emiliano ha partecipato alla presentazione del nuovo acceleratore lineare in dotazione alla struttura complessa di radioterapia del Policlinico di Foggia.
«Spero che alla fine si decida - ha continuato Emiliano -. Tutto ha il suo tempo. Credo stia aspettando per rispetto verso di me. Lui sa che io devo finire il mandato che dura ancora un anno e ha anche interesse che io gli sbrighi tutto quello che devo sbrigare prima di consegnargli la regione. Noi siamo una squadra, siamo amici, siamo persone che si fidano l’uno dell’altro e che lavorano senza la pretesa di essere eterni, perché questo sarebbe stupido, e consentendo a ciascuno di svolgere il ruolo che si è meritato di svolgere sul campo». «E credo - ha concluso - che Antonio Decaro si sia meritato di fare il presidente della Regione se vorrà farlo».

Emiliano è intervenuto anche a proposito della legge regionale approvata lo scorso dicembre, che impone ai sindaci che vogliano candidarsi alle regionali di dimettersi dall'incarico sei mesi prima delle elezioni. La legge potrebbe essere impugnata dal governo per profili di incostituzionalità: «Quella è una legge che oggettivamente tutti noi abbiamo considerato esagerata perché non si può quasi militarmente impedire ad un sindaco di candidarsi per cui va moderata. Sono d'accordo e troveremo sicuramente un punto di equilibrio. È stata una seduta quella in cui sono passate un paio di norme in cui sono accadute delle cose nella confusione dell'approvazione del bilancio che non avrebbero dovuto accadere».

«Abbiamo tre grandi città, Bari, Foggia e Taranto che non fanno la differenziata che dovrebbero fare. Stanno sotto i limiti e quindi abbiamo ancora bisogno delle discariche» ha detto poi Emiliano a Foggia. «Fare la differenziata non è semplice perché la differenziata in Italia non essendoci una filiera industriale, aumenta il costo che va trasmesso direttamente sulle tariffe e quindi al cittadino. E queste tre grandi città che hanno peraltro tre aziende pubbliche sono in grossa difficoltà con la differenziata. E noi abbiamo ancora bisogno delle discariche. Se viceversa dovessimo aumentare il livello della differenziata come accaduto in tante città , se si hanno maggiori risultati sulla differenziata, le discariche le possiamo chiudere. Ma non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca»

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