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Stp, il cda toglie la poltrona alla direttrice sospesa Santeramo: «Il direttore generale? Non ci serve più»

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

Stp, il cda toglie la poltrona alla direttrice sospesa Santeramo: «Il direttore generale? Non ci serve più»

Dopo il procedimento disciplinare e la sospensione, il ruolo verrà eliminato. Prosegue la riorganizzazione operativa della società che gestisce i collegamenti bus tra le province di Bari e Bat

Sabato 25 Gennaio 2025, 10:45

BARI - Il nuovo assetto della Stp non richiede più la figura del direttore generale. Ed è per questo che lunedì il cda dell’azienda di trasporti che gestisce i bus tra le province di Bari e Bat provvederà a rettificare l’organigramma, eliminando appunto la posizione occupata dalla dirigente (ora sospesa) Barbara Santeramo.

Santeramo, molto vicina a Sud al Centro, il movimento politico che ha controllato l’azienda fino all’arresto del suo fondatore, Alessandro Cataldo, è sottoposta a procedimento disciplinare per via di alcune presunte irregolarità nella gestione degli appalti. La direttrice ha chiesto di essere ascoltata, con l’assistenza dell’avvocato, per controdedurre rispetto alle contestazioni che le sono state notificate lunedì: saranno poi i soci, eventualmente, a decidere per il suo licenziamento. Ma da settembre, dopo la richiesta di discontinuità gestionale avanzata dal sindaco metropolitano di Bari, Vito Leccese, il presidente Francesco Tandoi ha assunto anche il ruolo di amministratore delegato assumendo quindi la gestione e dunque esautorando di fatto la Santeramo. Segno, appunto, della volontà di «eliminare» gli uomini (nel caso specifico: le donne) di Sandrino.

La Stp ha sede legale a Trani e sede amministrativa a Bari, e la maggioranza delle quote societarie è riferibile direttamente o indirettamente al Comune guidato dal sindaco Amedeo Bottaro che ha condiviso la richiesta di Leccese al pari del presidente della Provincia Bat, Bernardo Lodispoto. Anche perché - a seguito di un esame formale degli atti - gli intrecci di interessi sulla Stp da parte del gruppo politico guidato da Cataldo sono apparsi eccessivi. A partire dalle consulenze e da alcuni appalti di forniture, ma non soltanto.

Due anni fa, su richiesta di Sud al Centro, la Città metropolitana aveva designato nel cda di Stp l’avvocato Angela Conserva. Tra i sindaci figura fin dal 2019 Gavino Nuzzo, napoletano, l’ex direttore generale dell’Adisu (diritto allo studio), agenzia regionale guidata tuttora dal cugino omonimo di Alessandro Cataldo. Santeramo è diventata dirigente in Stp grazie a una laurea presa alla Pegaso, l’università telematica di cui Cataldo (fino all’arresto) era rappresentante a Bari e di cui Nuzzo è stato dirigente e professore di Economia Aziendale, avendo tra i suoi tutor proprio la Santeramo. Nuzzo è stato presidente dell’Oiv dell’Asv di Bitonto (altra azienda nell’orbita di Sud al Centro) dove la Santeramo era stata nominata consulente all’ufficio gare. Tutti incroci di coincidenze che potrebbero rendere problematiche valutazioni oggettive in seno al collegio dei sindaci della Stp, cui in teoria spetterebbe un forte ruolo di vigilanza. Ma intanto l’eliminazione della figura del direttore generale porta già a «normalizzare» alcune logiche.

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