Sabato 06 Settembre 2025 | 23:36

Il rapporto Anac: «A Foggia e Taranto rischio massimo per la corruzione»

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

Il rapporto Anac: «A Foggia e Taranto rischio massimo per la corruzione»

Nel 2023 in Puglia sono stati spesi 3,6 miliardi di euro per forniture pubbliche e 3,3 miliardi per servizi. I lavori pubblici ammontano a 6,1 miliardi di euro: l’Anac ha censito 3.400 procedure per un lavore medio di 1,8 milioni di euro

Mercoledì 15 Maggio 2024, 06:07

BARI - Le modifiche al Codice degli appalti volute dal ministro Matteo Salvini hanno di fatto azzerato le gare pubbliche. È quanto rileva la relazione annuale dell’Anac, che ha fotografato il boom degli affidamenti diretti: nel 2023 oltre il 90% degli appalti è stata assegnata senza procedure di evidenza pubblica, percentuale che sale al 95% se si considerano anche le procedure negoziate.

Si tratta naturalmente di un’arma a doppio taglio. Nel nuovo codice è possibile l’acquisto diretto di beni o servizi fino a 140mila euro, ed è sparito l’obbligo di bando o avviso fino a 5 milioni. «In sede di discussione della normativa - ha detto il presidente dell’Anac, Giuseppe Busia -, avevamo evidenziato il conseguente rischio di affidamenti agli operatori più vicini e collegati, invece che a quelli più meritevoli, con un prevedibile aumento dei costi». Alcune circolari ministeriali hanno provato a mettere paletti. «Auspichiamo - ha aggiunto il presidente - che tale orientamento trovi adesso riconoscimento normativo, nel presupposto che, se non vi sono particolari profili di urgenza, sia opportuno verificare cosa propone il mercato, così da offrire ai cittadini le soluzioni migliori e più convenienti».

Nel 2023 in Puglia sono stati spesi 3,6 miliardi di euro per forniture pubbliche e 3,3 miliardi per servizi. I lavori pubblici ammontano a 6,1 miliardi di euro: l’Anac ha censito 3.400 procedure per un lavore medio di 1,8 milioni di euro.

La relazione dice anche che gli enti pubblici pugliesi sono tra i peggiori d’Italia in materia di trasparenza. A parte il numero di segnalazioni di irregolarità giunte all’Anac, gli enti pubblici pugliesi risultano quartultimi in Italia sul fronte della certificazione del rispetto degli obblighi di pubblicazione e tredicesimi (su 20) per il punteggio medio assegnato alla completezza dei dati pubblicati. Va male anche sul fronte della corruzione. In base a un indicatore elaborato dall’Anac, le province di Foggia e Taranto sono tra quelle a massimo rischio in Italia (insieme al Napoletano e a quasi tutta la Sicilia). «Purtroppo - ha commentato il presidente con riferimento ai fondi Pnrr - in questo momento ci sono grandi risorse da spendere in tempi rapidi. Questo aumenta il rischio di corruzione». Altro tema oggetto di attenzione, quello dei medici cosiddetti «gettonisti». La Puglia nel 2023 ha speso circa 5 milioni per il ricorso a professionisti a chiamata negli ospedali, ottava in Italia (ma la Lombardia prima sfiora i 60 milioni). L’Anac ha rilevato «la crescente esternalizzazione del personale sanitario, caratterizzata da contratti particolarmente onerosi per le amministrazioni, in cambio di servizi non adeguati, spesso con rischi per la salute dei pazienti. Ciò con un progressivo impoverimento degli organici, perché medici ed infermieri in più casi preferivano lasciare il proprio impiego, attratti dalle più elevate remunerazioni riconosciute per le prestazioni di carattere interinale».

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