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Bruxelles, primo via libera di regioni e città europee a parere su economia circolare proposto da Loredana Capone

 
Redazione online

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Bruxelles, primo via libera di regioni e città europee a parere su economia circolare proposto da Loredana Capone

La Presidente del consiglio della Regione Puglia: «Servono più risorse e personale per gli enti locali per non ritardare il Green Deal»

Giovedì 11 Aprile 2024, 18:04

A Bruxelles arriva il primo via libera delle regioni e città europee al parere sull'economia circolare proposto da Loredana Capone, Presidente del Consiglio della Regione Puglia.

La commissione Ambiente del Comitato europeo delle Regioni ha approvato il testo di cui è relatrice la Presidente Capone, che ora potrà passare all'esame della plenaria dell'istituzione europea che rappresenta la voce degli enti locali e regionali di tutta Europa. Il parere sarà in discussione a giugno prossimo.

“Siamo orgogliosi che il nostro parere faccia parte dell’ambiziosa agenda della Presidenza belga – spiega Loredana Capone - Esprimiamo soddisfazione per il voto all’unanimità espresso dalla commissione Energia, cambiamenti climatici e ambiente. Ringrazio tutti i componenti, la questione riguarda il futuro della vita di tutti noi. Viviamo su un pianeta malato e in un contesto geopolitico che ci rende sempre più vulnerabili nei nostri approvvigionamenti. I limiti di un modello di sviluppo fondato su un approccio lineare ed estrattivo sono noti. Così come i vantaggi di un modello che invece sia basato su un approccio circolare e rigenerativo – aggiunge - L’economia circolare: ridurre recuperare riusare, non è più una scelta, ma una necessità nel nostro cammino verso la neutralità climatica e verso l'autonomia strategica del nostro continente. Noi enti locali e regionali, da sempre e per sempre l'anello più vicino ai nostri cittadini, siamo in prima linea nell’affrontare le sfide ambientali, sociali ed economiche della transizione verde. Serve una svolta culturale e non possiamo farcela da soli: le amministrazioni locali hanno bisogno di più personale, più strumenti finanziari e più assistenza. L’Ue deve rispondere a queste esigenze per non ritardare il raggiungimento del Green Deal".

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