«L’ormai consolidata qualità delle nostre politiche di Bilancio e del complesso delle politiche con cui ci esprimiamo è, ancora una volta, messa al servizio di tre obiettivi che consideriamo irrinunciabili: non lasciare indietro nessuno, rafforzare i servizi per la salute, essere il primo sostegno per chi vuole crescere e far crescere la sua comunità»: esulta per l’approvazione della Manovra il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. «I pugliesi - spiega l’assessore Pd al Bilancio, Raffaele Piemontese - sanno di poter contare, anche per l'anno prossimo, su una Regione Puglia attenta a soddisfare tutti i bisogni primari, senza aumenti delle tasse, anzi: esentiamo dal pagamento dell’Irap gli enti del terzo settore che integrano e spesso suppliscono a servizi essenziali per tutti noi».
Dall’opposizione però arrivano le critiche di Fi e Lega. Per i berlusconiani Paride Mazzotta, Napoleone Cera, Paolo Dell’Erba e Massimiliano Di Cuia «non una risposta alla domanda di servizi sanitari efficienti, non un intervento per rilanciare l’occupazione, non un cenno al devastante fenomeno della denatalità: il bilancio regionale della Puglia è un elenco di misure di piccolissima portata inidonee a incidere sul nostro tessuto socio-economico». «Per non parlare - aggiungono i forzisti - dell'assenza di una programmazione in grado di raccontare che visione di Puglia abbia il governo regionale. Non c'è stato, per l'ennesimo anno, alcun tentativo di monitoraggio e valutazione della qualità della spesa pubblica: nessuna spending review per tagliare gli sperperi. E non ci accontentiamo di apprendere che non siano state toccate le tasse, perché i cittadini non sono un bancomat e già oggi pagano per ricevere in cambio servizi a dir poco insufficienti».
Dura anche la nota della Lega, firmata da Giacomo Conserva, con i colleghi Gianni De Blasi, Fabio Romito e Joseph Splendido: «Ancora una volta, purtroppo, siamo di fronte ad una manovra finanziaria priva di programmazione, poco seria e lungimirante nei confronti dei pugliesi. Una giunta regionale che non ha voluto scommettere concretamente sulle qualità delle nostre imprese e che non ha dimostrato di essere vicina con i fatti ai più fragili. Un bilancio a fiato corto con scarse risorse impiegate per contrastare la disoccupazione, soprattutto quella giovanile, e pochissimi investimenti nel settore della sanità, dei trasporti e della scuola». Plaude al lavoro della giunta e del consiglio Stefano Lacatena, consigliere delegato all’Urbanistica e tra i leader di Con: «Si tratta di un bilancio che risente, in maniera importante, della riduzione delle risorse a disposizione ma che non rinuncia a proteggere i servizi essenziali, raccontando ai cittadini una precisa visione politica: non si lascia indietro nessuno, specialmente le persone più deboli della società». Poi Lacatena manda una stoccata al governo nazionale d centrodestra: «La legge approvata dal Consiglio regionale, per noi, ha questo significato: si prevedono tagli del governo nazionale da 45 a 60 milioni, eppure non solo non abbiamo aumentato le tasse, ma in alcuni casi le abbiamo ridotte (come, per esempio, l’esenzione dall’Irap per gli enti del terzo settore)». «Non solo - prosegue il consigliere regionale di Monopoli - sono stati destinati più soldi per la sanità e i trasporti, assieme ai 45 milioni di euro per il reddito di dignità. Ciò dimostra l’accortezza con cui sono state distribuite le risorse, evitando tagli in “orizzontale” e cercando di supportare i servizi più importanti. Perciò, nonostante le difficoltà generali, è un provvedimento che abbiamo condiviso con decisione e che cristallizza una visione politica chiara, che mette al centro i bisogni delle persone».
Dalle categorie arriva il monito della Uil, scontenta per la scarsa attenzione mostrata per il mondo della Terza età: «Una delle certezze che abbiamo è che solo lo 0,01% della manovra sarà destinata a interventi in favore degli anziani. Poco più di una mancia, assolutamente inadeguata rispetto a quello che è il quadro socio-economico del territorio», spiega Gianni Ricci, segretario generale della Uil di Puglia, il quale corrobora le sue valutazioni ricordando che «la stessa Inps ha certificato che in Puglia è in atto una vera e propria transizione demografica, con un trend di invecchiamento della popolazione pressoché costante». «Quest’anno - conclude Ricci - per la prima volta i pensionati hanno superato i lavoratori attivi e ormai quasi il 22% della popolazione residente in Puglia è over 65. E a ciò aggiungiamo che, a causa dell’inflazione, il potere d’acquisto delle pensioni, già tra le più basse d’Italia, è stato pesantemente eroso. Ma in Regione Puglia sembra che non se ne siano accorti o che le notizie arrivino in differita».
CAPONE: FONDI PER CONTRASTO VIOLENZA DI GENERE NECESSARI
«Ho ritenuto che fosse assolutamente necessario ed essenziale inserire nel Bilancio di previsione ulteriori risorse per il contrasto alla violenza sulle donne. Si tratta di 400mila euro che serviranno per finanziare attività di prevenzione attraverso anche corsi di formazione per tutti i soggetti che entrano in contratto con le vittime, e a dare sostegno ai centri antiviolenza e ai centri per gli uomini maltrattanti». Lo dichiara la presidente del Consiglio regionale pugliese, Loredana Capone. «Azioni - dice - volte ad evitare che siano sottovalutate le denunce da parte delle donne. Troppe volte si è arrivati tardi. La formazione servirà quindi a dare il giusto peso ad ogni possibile sentinella e a gestire processi giudiziari in maniera tale che si eviti che le vittime si sentano ancora più penalizzate attraverso approcci e linguaggi. Nello stesso tempo è necessario intervenire sugli uomini violenti».
FI PUGLIA: IN BILANCIO NESSUNA STRATEGIA RILANCIO ECONOMIA
«Non una risposta alla domanda di servizi sanitari efficienti, non un intervento per rilanciare l'occupazione, non un cenno al devastante fenomeno della denatalità: il bilancio regionale della Puglia è un elenco di misure di piccolissima portata inidonee a incidere sul nostro tessuto socio-economico». Lo sostengono i consiglieri regionali pugliesi di Forza Italia, Paride Mazzotta, capogruppo, Napoleone Cera, Paolo Dell’Erba e Massimiliano Di Cuia.
«Per non parlare - aggiungono - dell’assenza di una programmazione in grado di raccontare che visione di Puglia abbia il governo regionale. Non c'è stato, per l’ennesimo anno, alcun tentativo di monitoraggio e valutazione della qualità della spesa pubblica: nessuna spending review per tagliare gli sperperi. E non ci accontentiamo di apprendere che non siano state toccate le tasse, perché i cittadini non sono un bancomat e già oggi pagano per ricevere in cambio servizi a dir poco insufficienti».
FDI: PD E M5S MANTENGONO VITALIZIO A CONSIGLIERI CONDANNATI
«Dove è finita la presunta superiorità morale del Pd? E il giustizialismo dei Movimento 5 Stelle che dovevano aprire il Parlamento come una scatoletta per tagliare ogni privilegio ai politici onesti, figuriamoci a quelli che avevano rubato? In Regione Puglia non c'è più traccia. Quella che il Consiglio regionale ha scritto nella notte scorsa è una delle pagine più buie. Lo dico con grande amarezza e sconforto dopo che è stato bocciato un articolo del disegno di legge del Bilancio 2024 che prevedeva l’esclusione dell’erogazione del vitalizio per i consiglieri regionali condannati in via definitiva per delitti contro la pubblica amministrazione, anche in caso di pena condonata per effetto dell’indulto». Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Francesco Ventola.
«L'amarezza - aggiunge - è ancora più grande perché l'emendamento era stato approvato in commissione Bilancio anche da quei colleghi e partiti della maggioranza che in aula hanno votato contro. E hanno votato contro l’eliminazione di un privilegio che oggi non c'è più: il vitalizio è stato abolito nel 2012, proprio perché un privilegio e non un diritto del 'consigliere lavoratorè, e quindi la stragrande maggioranza dei miei colleghi di oggi non lo prenderà, giustamente. Ma continueranno a prenderlo tutti quegli ex consiglieri regionali che sono stati arrestati, indagati, imputati, condannati in maniera definitiva».
COMMISSIONE ANTIMAFIA: RISORSE PER PROGETTI SULLA LEGALITA'
«Su mia proposta, in qualità di presidente della Commissione regionale di studio e d’inchiesta della criminalità organizzata in Puglia, il Consiglio regionale ha approvato nel Bilancio 2024 un contributo non inferiore a 50 mila euro per sostenere gli interventi a favore degli istituti scolastici e delle Università in tema di legalità». Lo dichiara il presidente della commissione regionale di studio e d’inchiesta della criminalità organizzata in Puglia, Renato Perrini. «I valori - aggiunge - come quello della legalità, del rispetto del prossimo, così come la fiducia nelle forze dell’ordine, delle istituzioni e delle leggi dello Stato che devono essere parte imprescindibile dell’essenza di ogni buon cittadino. Diventa, quindi, fondamentale attivare misure che promuovano la sensibilizzazione e l’educazione su questi temi fondamentali. Per contrastare alle radici il fenomeno delle mafie, è necessario promuovere opportunità educative, rafforzando gli Istituti scolastici e le Università. Le progettualità presentate oggi arrivano proprio per rendere questi valori parte integrante della cultura e della crescita dei nostri ragazzi».
RICONOSCIUTI PREMI PER IMPRESE ANTIMAFIA
Un premio e la previsione di premialità per le imprese antimafia. Lo ha approvato il Consiglio regionale pugliese nell’ambito della legge di Bilancio 2024. La norma è contenuta all’articolo 63 ed è stata proposta da un emendamento presentato dallo stesso vicepresidente della Regione Puglia e assessore al Bilancio, Raffaele Piemontese.
«È un modo di rompere l’isolamento sociale ed economico degli imprenditori che si ribellano al racket o ad altre attività intimidatorie della criminalità - spiega Piemontese - che realizziamo premiando e avviando uno studio su meccanismi premiali per loro e per i loro fornitori che continuano ad avere relazioni economiche con chi ha denunciato, tenendo unita la catena dell’economia libera».
La norma prevede l’istituzione di un premio annuale denominato 'Filiera del coraggio' e consisterà anche in adesivi che potranno essere usati sulle vetrine dei negozi o in altra comunicazione d’impresa dagli imprenditori che hanno scelto di opporsi alle mafie. «Gli imprenditori a cui è conferito il premio 'Filiera del coraggio - si legge nell’articolo approvato - sono inseriti in un apposito elenco e, da tale inserimento, traggono elementi premiali nell’ambito delle procedure di evidenza pubblica, gestite dagli uffici della Regione Puglia e da enti, aziende, organismi strumentali, società controllate e partecipate dalla stessa Regione Puglia».
AZIONE: ANCHE DIABETE 1 E CELIACHIA IN SCREENING NEONATALE
«È stata approvata ieri sera, all’interno della legge di bilancio, la norma per aggiungere allo screening neonatale il diabete di tipo 1 e la celiachia. Si tratta di un nuovo primato italiano, portando a 63 il numero complessivo di malattie diagnosticabili nei primi giorni di vita a tutti i bambini nati in Puglia». Lo dichiarano il consigliere e commissario regionale di Azione Fabiano Amati e i Consiglieri regionali Sergio Clemente e Ruggiero Mennea, capogruppo.
«Ringraziano tutti i colleghi che all’unanimità hanno votato la proposta e i colleghi sottoscrittori Filippo Caracciolo, Cristian Casili, Marco Galante, Francesco Ventola, Paride Mazzotta, Mauro Vizzino, Paolo Pagliaro e Francesco La Notte. Una recente legge statale ha introdotto il programma di screening nazionale per il diabete di tipo 1 e la celiachia. La finalità del programma consiste nel prevenire l’insorgenza di chetoacidosi in soggetti affetti da diabete di tipo 1 e di rallentare la progressione della malattia mediante l’impiego delle terapie disponibili, nonché di effettuare la diagnosi precoce della celiachia».
UIL: DIMENTICATI GLI ANZIANI
«Vedremo quale sarà l’esito finale del bilancio di previsione regionale che andrà in approvazione in queste ore, ma una delle certezze che abbiamo è che solo lo 0,01% della manovra sarà destinata a interventi in favore degli anziani. Poco più di una mancia, assolutamente inadeguata rispetto a quello che è il quadro socio-economico del territorio». Lo evidenzia in una nota il segretario generale di Uil Puglia, Gianni Ricci.
«La stessa Inps - aggiunge - ha certificato che in Puglia è in atto una vera e propria transizione demografica, con un trend di invecchiamento della popolazione pressoché costante». Ricci ricorda che «quest’anno per la prima volta i pensionati hanno superato i lavoratori attivi e ormai quasi il 22% della popolazione residente in Puglia over 65. E a ciò aggiungiamo che, a causa dell’inflazione, il potere d’acquisto delle pensioni, già tra le più basse d’Italia, è stato pesantemente eroso. Ma in Regione Puglia sembra che non se ne siano accorti o che le notizie arrivino in differita».
«Accogliamo con favore il rifinanziamento della misura per l'invecchiamento attivo fino a 500mila euro, ma è ancora troppo poco - chiarisce Ricci -. Vanno potenziate le politiche di assistenza territoriale, di sostegno all’accesso alle strutture residenziali e quelle mirate a garantire la completa accessibilità ai servizi sociali e sanitari, la partecipazione attiva delle persone più adulte al volontariato, alle attività sportive, ricreative, culturali, ludiche. Considerarli una risorsa e non un peso sarebbe già un primo passo importante».