Domenica 07 Settembre 2025 | 03:13

Giorgia e Andrea, addio idillio tra i trulli di Puglia. Meloni ora si ritroverà tra «buen retiro» e G7

 
Michele De Feudis

Reporter:

Michele De Feudis

Giorgia e Andrea, addio idillio tra i trulli di Puglia. Meloni ora si ritroverà tra «buen retiro» e G7

La Puglia tornerà ad essere, per Giorgia, terra d’elezione dove ricrearsi, il vero buen retiro tra Valle d’Itria, i trulli di Fatuaria e tanti sorrisi. Qui ci sono i suoi amici Pio e Amedeo, nonché Checco Zalone e tanti antichi compagni di strada

Sabato 21 Ottobre 2023, 06:00

Dai soggiorni nella masserie di Ceglie Messapica con la piscina a forma di cuore alla separazione via social. Con un gesto ad effetto, un post molto netto scritto di prima mattina, Giorgia Meloni ha polverizzato enciclopedie di retorica femminista. La storia della premier con il compagno si è conclusa così: «La mia relazione con Andrea Giambruno, durata quasi dieci anni, finisce qui. Lo ringrazio per gli anni splendidi che abbiamo trascorso insieme, per le difficoltà che abbiamo attraversato, e per avermi regalato la cosa più importante della mia vita, che è nostra figlia Ginevra». Poi un dato di realtà: «Le nostre strade si sono divise da tempo, ed è arrivato il momento di prenderne atto. Difenderò quello che siamo stati, difenderò la nostra amicizia, e difenderò, a ogni costo, una bambina di sette anni che ama la madre e ama il padre, come io non ho potuto amare il mio. Non ho altro da dire su questo».

Taglia corto dunque Giorgia, che nel mese di ferie pugliese si era fatta immortalare con un vassoio di paccheri col granchio ma mai con Giambruno (apparso invece solo in palestra a Ceglie e in tribuna al Via del Mare per il ko della Lazio contro il Lecce). Panzerotti e grigliate organizzate dal consigliere regionale Luigi Caroli non sono bastate per puntellare una unione che già traballava.

Le gaffe del giornalista Mediaset, già elettore dem e solidale con le battaglie per i diritti civili Lgbt, erano state una costante dei primi mesi di governo, unite all’esposizione mediatica amplificata dalla conduzione di una trasmissione su Rete4. Fatali sono stati dei fuori onda con dialoghi caratterizzati da lessico ruvido e poco consono nei confronti di una collega. Quando «Striscia la notizia» ha mandato in onda i video con le battute ammiccanti del conduttore la situazione è risultata irrimediabilmente compromessa.

La Meloni ha scelto di adottare una linea che è la cifra della sua esistenza, un decisionismo fondato su una visione senza compromessi in politica e nella vita. «Il privato è politico» per la leader, e prima dei tatticismi (il confronto con il manierismo di Hillary Clinton, qualche anno fa, o con il marito di Angela Merkel rende abbastanza l’idea delle vertigini di cui parliamo), ha scelto di affermare un protagonismo femminile tutto coraggio e coerenza. La priorità è sgombrare il campo da una relazione che non stava in piedi e mostrava insostenibili crepe legate all’ego di Giambruno, che spregiudicatamente ha preferito perseguire la sua carriera senza la necessaria prudenza che avrebbe consentito alla presidente del Consiglio di evitare una serie di imbarazzi.

Ancora una volta Giorgia è stata più forte dei tentativi di colpirla «dentro casa». A dispetto di ricostruzioni speculative, come quelle del libro «Meloni segreta», e oltre i tentativi di trovare appigli nella vita privata della mamma e della sorella (colpita con vignette feroci), nonché di critiche alla gestione di un partito fondato su un’etica antica e militante, non c’è stato spazio per possibili ricatti. «Non ho scheletri nell’armadio» aveva sibilato ai berlusconiani quando Forza Italia fibrillava nella fase di formazione del governo per le richieste di poltrone avanzate da Re Silvio per la pugliese Licia Ronzulli. La leader della Fiamma ha dimostrato di sapere ricorrere, secondo gli insegnamenti del patriarca Giorgio Almirante, «a rimedi estremi, contro mali estremi». Un messaggio non cifrato ai fiancheggiatori dei malpancisti di questa stagione, sempre pronti a coprire nascondendo la mano, trincerandosi dietro la «fatalità» di un fuori onda.

Il post scriptum, del resto, è chiaro: «Tutti quelli che hanno sperato di indebolirmi colpendomi in casa sappiano che per quanto la goccia possa sperare di scavare la pietra, la pietra rimane pietra e la goccia e' solo acqua».

E mentre Giambruno esce per sempre dal cono di luce di Palazzo Chigi dopo una serie di performance alla Alvaro Vitali (ha sprecato l’occasione di rappresentare un nuova generazione matura alle prese con la sfida patriottica), il Paese in rosa tributa un vero plebiscito alla Giorgia finalmente «libera» di potersi concentrare sulla agenda di fuoco dei prossimi mesi: ci sono sullo sfondo due guerre (Ucraina e Gaza), l’inflazione, la Manovra, lo spread e la bolletta energetica, senza dimenticare il Pnrr e il Mes. Fino al prossimo G7 del giugno prossimo a Borgo Egnazia.

Ecco, la Puglia tornerà ad essere, per Giorgia, terra d’elezione dove ricrearsi, il vero buen retiro tra Valle d’Itria, i trulli di Fatuaria e tanti sorrisi. Qui ci sono i suoi amici Pio e Amedeo, nonché Checco Zalone e tanti antichi compagni di strada. E chissà che presto non si faccia vedere, di nuovo spensierata, sulle balconate di Polignano del sodale Pippo L’Abbate, con Marcello Gemmato e altri amici storici, mentre magari il dj-militante Gianfranco Turino mixa un trenino di Raffaella Carrà con le note di Ornella Vanoni. «Domani è un altro giorno, si vedrà…».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)