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Puglia, asili nido: lunedì scatta lo sciopero

 
Redazione Primo Piano

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Bari, approvati sei asili nido con i  fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza

Fism: 200 strutture per l’infazia ferme, la graduatoria della Regione va revocata

Venerdì 01 Settembre 2023, 10:40

BARI - Scatta lo sciopero, lunedì 4 settembre, dei circa 200 servizi per l’infanzia appartenenti alla Fism Puglia, la più grande associazione di categoria dei servizi educativi zero/sei anni. Ad annunciarlo è la stessa federazione, dicendosi pronta ad «una grande manifestazione di piazza, perché la Puglia non può calpestare i diritti dei bambini e delle famiglie ad avere un luogo educativo di qualità».

Tutto nasce dalla pubblicazione lo scorso 24 agosto dell’Avviso relativo ai progetti e alle domande di accesso al «buono educativo» varato nei giorni scorsi dalla Regione. Un avviso molto atteso e arrivato ormai in «zona cesarini», dopo il grido d’allarme lanciato dagli operatori del settore circa l’impossibilità per almeno 9mila famiglie pugliesi di avere certezze sulla domanda così come per le stesse strutture di programmare gli organici necessari. Le rassicurazioni fornite dall’assessore all’Istruzione Sebastiano Leo, evidentemente, non sono apparse sufficienti.

«La Fism Puglia - dice il presidente Fabio Daniele - smentisce l’assessore Leo. 10.000 bambini pugliesi non potranno frequentare dal 1° Settembre i servizi educativi con il buono educativo. L’avviso è chiaro: le graduatorie “provvisorie” per l’accesso saranno disponibili solo dal 15 settembre. Gli Asili nido, le Sezioni primavera, i Centri ludici per la prima infanzia e i Servizi socio educativi sperimentali per la prima infanzia, rappresentati dalla FISM Puglia, proclamano lo stato di agitazione». L’Avviso, aggiunge, «non è stato condiviso con il Comitato zero/sei anni e ha messo gli operatori del settore di fronte a decisioni che, a qualche giorno dall’avvio dell’anno educativo, creano grande disagio alle unità di offerta ed alle famiglie che, con largo anticipo, hanno scelto le strutture dove iscrivere i propri figli». In pratica, bisogna aspettare il 15 settembre per sapere chi frequenterà i servizi educativi, lasciando già a partire da oggi in balia delle onde sia le famiglie sia le strutture, impossibilitate a garantire l’effettiva disponibilità del posto prenotato. «Infatti, le modalità di abbinamento dei minori previste, non tengono conto delle iscrizioni effettuate come ogni anno dalle famiglie nei mesi di gennaio e febbraio, come tra l’altro previsto per tutto il sistema d’istruzione nazionale» aggiunge Daniele. «Quello che ci stupisce è il comunicato dell’assessore Leo, il quale pensa che sia un avviso a sportello e che non ci sia una graduatoria di accesso con dei criteri ben precisi. Hanno sbagliato a scrivere l’avviso o non capiscono quello che hanno scritto?». Vana anche la promessa della Regione di trovare copertura finanziaria per tutte le domande, «considerato che nello scorso anno educativo la Regione, pur proclamando il finanziamento di tutti i bambini frequentanti, non ha voluto assegnare ulteriori risorse ai Buoni educativi».

Va giù duro anche il consigliere regionale della Lega Fabio Romito. «Le coppie con uno o più bambini in età fra zero e tre anni che lavorano e hanno assoluta necessità di avere strutture comunali o un sostegno per pagare quelle private - dice - denunciano una carenza di posti». Solo a Bari vi sarebbero 670 bambini in attesa che si liberi un posto in uno dei 10 asili nido pubblici, con richieste superiori a quelle di un anno fa. «Chiedo all’assessorato regionale se e in che misura si stia attivando per offrire un aiuto alle famiglie– spiega Romito – non si può far finta di niente, perché anche così si incentiva la denatalità». Se poi le strutture comunali da sole non bastano, «allora un supporto può offrirlo la Regione, anche intervenendo sulla disciplina regionale in materia di realizzazione di asili».

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