Il marchio Ferrovie Sud-Est potrebbe sparire dai binari pugliesi già il prossimo anno. Tutto dipenderà dalla sentenza del Consiglio di Stato sul trasferimento della società dal ministero delle Infrastrutture al gruppo Fs, operazione contestata da un gruppo di imprese private (Arriva Italia, Ferrotramviaria e Cotrap) secondo cui la decisione avrebbe violato le norme europee sulla concorrenza e gli aiuti.
L’annuncio sullo spacchettamento è stato dato dai vertici di Fse alle organizzazioni sindacali, spiegando che lo spezzatino verrà realizzato «entro il 2026» e senza ricorrere ad esuberi: la gestione del servizio ferroviario verrà affidata a Trenitalia, mentre Rfi si occuperà dell’infrastruttura. Da capire il destino dei servizi su gomma, che rappresentano il pezzo principale dell’attività di Sud-Est: il relativo contratto di servizio con la Regione scade nel 2026 (quello del servizio ferroviario è stato prorogato al 2032), per cui è probabile che l’azienda decida di mantenere il marchio almeno sugli autobus salvo poi partecipare alle gare d’appalto con altre società del gruppo (Busitalia).
La notizia dello spin-off di Fse era nell’aria da tempo e comunque era prospetticamente chiara fin dalla decisione di affidare al gruppo Fs il salvataggio della società pugliese, andata in concordato preventivo con 200 milioni di debiti. Conclusa l’operazione di risanamento, i dubbi sulle tempistiche sono dunque collegati a quello che diranno i giudici del Consiglio di Stato sul trasferimento di proprietà: la prossima udienza, prevista a dicembre, servirà ad esaminare i contenuti di una perizia affidata lo scorso anno per chiarire i contorni giuridici dell’operazione. Ma del resto Sud-Est ha lavorato in previsione dell’assorbimento dei servizi in Trenitalia: i nuovi treni elettrici hanno da tempo le livree (i colori) del servizio regionale pubblico, la piattaforma di bigliettazione è stata integrata, e nelle stazioni di Sud-Est sono state installate le macchine emettitrici del gruppo Fs. Nel frattempo entro dicembre dovrebbe essere attivata una nuova sala di controllo integrato del servizio per garantire l’intermodalità ferro-gomma. I vertici Sud-Est hanno poi garantito ai sindacati «maggiore disponibilità» a tavoli di confronto, chiedendo di evitare «per quanto possibile» di passare informazioni alla stampa.