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Apulia Film Commission e il caso dei quattro commercialisti

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

Apulia Film Commission azzerata: «Torniamo a parlare di cinema»

Le consulenze «familiari» ai Pierno: in 11 anni oltre 380mila euro di compensi

Mercoledì 24 Maggio 2023, 12:59

BARI - Nelle grandi dinastie del cinema italiano (De Sica, Gassman, Tognazzi...) si annoverano di solito attori e registi. Mancano, però, i consulenti, su cui invece la Puglia potrebbe fare scuola: in Apulia Film Commission, la fondazione regionale che si occupa di cinema, c’è un gruppo di famiglia in un ufficio di commercialisti che nel decennio dal 2012 al 2022 ha portato a casa compensi per 383mila euro lordi.

Quello dei Pierno, commercialisti di vaglia da sempre vicini al presidente Michele Emiliano, è infatti un record. Un record che nel 2019 ha portato il rampollo di studio a passare da consulente a dipendente della Afc: assunto e stabilizzato in quattro mesi. Ma andiamo con ordine.

Il commercialista Nino Pierno è stato almeno dal 2012 il consulente del lavoro della Film Commission. I suoi due colleghi di studio, i nipoti Riccardo e Ruggiero (fratelli tra loro), sono rispettivamente il fiscalista e il consulente privacy della Afc, con compensi annui variabili che esplodono nel 2019 quando Nino Pierno lascia il palcoscenico (la consulenza) al figlio Fabrizio, anche lui formato nello studio di famiglia: in quell’anno la Film Commission versa 30mila euro a Ruggiero per l’assistenza fiscale, 6mila a Riccardo per la privacy, e 33.591 euro a Fabrizio per la consulenza del lavoro e l’elaborazione delle paghe.

Nel 2019 la Film Commission decide di assumere un capo servizio amministrazione, con la qualifica di funzionario, e dunque organizza un concorso a tempo determinato. L’avviso pubblico viene lanciato l’11 aprile 2019 e prevede l’invio delle candidature fino al 10 maggio 2019. Il 30 maggio, quando dunque la lista dei partecipanti (che sono otto) è già nota, Film Commission chiede all’Università di designare il presidente della commissione e all’Ordine dei commercialisti di Bari di indicare altri due commissari. La risposta dell’Ordine è in una lettera del 28 giugno, firmata dall’allora presidente, Elbano de Nuccio, e dall’allora segretario, Ruggiero Pierno.

Il concorso si conclude a settembre 2019: lo vince - per pura coincidenza e con pieno merito - Fabrizio Pierno. Nessuno è ovviamente autorizzato a pensare che il segretario dell’Ordine sapesse che stava designando la commissione del concorso cui era iscritto un suo parente, fatto sta che Pierno-cugino stipula un contratto di 12 mesi a tempo determinato con la Film Commission di cui era già consulente insieme allo zio. Ma non basta ancora. A gennaio 2020 il cda della Afc vara una riorganizzazione del personale, a cui vengono concesse quelle che si chiamano progressioni verticali (aumenti di stipendio). In quella occasione vengono decise anche alcune stabilizzazioni tra cui quella di Fabrizio Pierno, che dunque fa un doppio salto mortale: assunzione a tempo indeterminato (dopo quattro mesi di precariato) più un superminimo.

La questione è tra quelle all’esame della Corte dei conti, cui il Consiglio regionale ha inviato una serie di atti nello scorso settembre dopo la querelle che ha visto contrapposti il direttore Parente e l’ex presidente Simonetta Dellomonaco. I contratti di consulenza dei Pierno, scaduti a dicembre, al momento non risultano rinnovati (la legge obbliga a pubblicarli per la trasparenza, e non ce n’è traccia). Anche le dinastie, a un certo punto, finiscono.

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