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Puglia, violenza sulle donne: boom di chiamate al 1522

 
Gianpaolo Balsamo

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Gianpaolo Balsamo

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foto d'archivio

Nel 2022 quasi 1500 contatti. Il 60% degli abusi durano da anni

Giovedì 11 Maggio 2023, 08:30

09:23

Violenze e abusi nei confronti delle donne, un fenomeno purtroppo in aumento ma che, grazie soprattutto al coraggio di un numero sempre maggiore di vittime che decidono di venire allo scoperto, ogni anno che passa ha contorni sempre più definiti.

I numeri forniti dal 1522, il servizio gratuito attivato nel 2006 per il contrasto del fenomeno della violenza intra ed extra familiare a danno delle donne, parlano di oltre 32mila contatti validi registrati in tutta Italia via telefonica e chat al numero di pubblica utilità.

Il dato include sia le richieste di aiuto pervenute direttamente da chi subisce violenza sia i contatti provenienti dalla rete antiviolenza nazionale (composta da Forze dell’ordine, Servizi socio-sanitari, centri antiviolenza e case rifugio) o da professionisti e professioniste, cittadini e cittadini, nonché dalla rete socio familiare delle vittime.

In Puglia, invece, i contatti sono stati quasi 1500: oltre il 90% delle donne vittime hanno contattato il servizio 1522 la prima volta, il 7% lo ha contatto più volte.

«Il 1522 è un numero di pubblica utilità messo a disposizione dal Dipartimento per le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e gestito dall’associazione “Differenza Donna Aps” dal 1 luglio 2020, per sostenere e aiutare le vittime di violenza di genere e stalking, in linea con quanto definito all’interno della Convenzione di Istanbul», spiega meglio la responsabile del servizio 1522, Maria Spiotta.

«L’incremento dei contatti - precisa - non è attribuibile necessariamente a maggiore violenza ma alle campagne di sensibilizzazione che hanno fatto sentire le donne meno sole».

«Al centralino del 1522, sempre attivo 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno - prosegue - accessibile gratuitamente sia da rete fissa che mobile dall’intero territorio nazionale in 11 lingue diverse oltre l’Italiano (Inglese, francese, arabo, spagnolo, albanese, polacco, tedesco, portoghese, farsi, ucraino, russo) si rivolgono ogni giorno una gran numero di donne, ognuna di loro con la propria storia, ognuna con i propri vissuti drammatici, ognuna comunque con la fiducia nel cambiamento».

Il 1522 è dedicato alle vittime di violenza e di stalking e ogni tipo di violenza fisica, sessuale, psicologica, economica, in casa, a lavoro o in qualsiasi altro luogo pubblico o privato. A rispondere al telefono e alla chat, anche durante la fascia oraria notturna ci sono h24 operatrici specializzate in violenza di genere.

Secondo i dati forniti dal 1522, la violenza denunciata al telefono è in prevalenza fisica (quasi il 50%), psicologica (quasi il 40%), sessuale (6,5%) e non manca anche la violenza economica.

«Le operatrici del 1522 - chiarisce Maria Spiotta, responsabile del servizio - attraverso l’attività di ascolto e consolidati strumenti maturati nell’ambito della metodologia dell’accoglienza, decodificano la domanda di aiuto, valutano la pericolosità, permettono l’emersione dei bisogni, offrono informazione sulle opportunità e i servizi del 1522 e dei Servizi antiviolenza presenti sul territorio nazionale».

«Il modello di accoglienza telefonica del 1522 ha un carattere orientativo, informativo e di sostegno con l’obiettivo di offrire delle risposte competenti e professionali da parte delle operatrici e delle diverse figure professionali presenti (mediatrice, psicologa, legale, assistente sociale) che a vario titolo possono entrare in contatto con la persona vittima di violenza e con l’utenza in generale».

Al 1522 vengono sostenuti e fornite informazioni anche a familiari, vicini di casa, amici, colleghi di lavoro di donne che subiscono violenza e chiedono delucidazioni sulle strategie da intraprendere per sostenerle e favorirne l’accesso ai servizi.

«Il 1522 collabora con tutta la rete antiviolenza (forze dell’ordine, servizi sociali e alcuni centri antiviolenza presenti nel territorio nazionale). Grazie alla cooperazione tra la rete pubblica con la rete delle donne attiviste del territorio - dice la responsabile del Servizio - è possibile rispondere alle tante e differenti richieste che pervengono al 1522. Le operatrici del 1522 indirizzano le differenti richieste d’aiuto che pervengono dalla Regione Puglia ad una rete regionale che ha saputo nel tempo sistematizzare efficacemente le politiche di genere, garantendo diversi livelli di sostegno mediante Centri antiviolenza e Case rifugio (che riportiamo nello schema accanto, ndr)».

«È importante - conclude Spiotta - poter diffondere la conoscenza del 1522 e dei Cav sul territorio per l’emersione del fenomeno della violenza e di tutte quelle situazioni di multiple discriminazioni nei confronti delle donne, che per la prima volta chiedono aiuto rompendo il silenzio e l’isolamento causati dalla violenza».

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