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IL GIALLO
Gaetano Campione
07 Maggio 2019
Residui di vomito, un piccolo taglio al mento. Sono alcuni degli ingredienti dell’ultima spy story con al centro il cadavere di Massimo Insalata, 50 anni, di origini salentine (Leuca), trovato per strada a Montmartre, la notte tra sabato e domenica a Parigi. Ufficialmente Insalata è morto per un infarto fulminante. Ma c’è qualche perplessità. Perché l’uomo era uno 007 dell’Aise, l’Agenzia di informazione e sicurezza esterna. Quanto basta per far suonare più di un campanello d’allarme.
Della vicenda, infatti, si stanno occupando anche i servizi di sicurezza francesi. Massimo Insalata, ufficialmente un funzionario di palazzo Chigi, in realtà tenente colonnello dei Carabinieri, si trovava a Parigi dal 3 maggio per frequentare un corso di perfezionamento di lingua francese. La scoperta del cadavere è stata fatta da alcuni passanti che hanno avvisato i vigili del fuoco che hanno cercato inutilmente di rianimarlo. La polizia francese, nella cassaforte della stanza d’albergo dell’agente dell’Aise ha recuperato una chiave di sicurezza cifrata, una busta con 85 banconote da 20 euro, una pennetta Usb e una scheda di memoria Sd. L’ambasciata italiana nega che si tratti di omicidio: lo 007, a seguito del malore, avrebbe vomitato e sarebbe caduto battendo violentemente il mento. Intanto la Procura parigina ha aperto un fascicolo per capire le ragioni del decesso.
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