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L'INCONTRO
Gaetano Campione
16 Novembre 2018
“Il mondo dell’Associazionismo militare svolge da sempre il ruolo di autorevole custode dei valori e delle tradizioni dell’intero mondo della Difesa e di promotore della conoscenza della cultura della difesa presso la società civile”. Con queste parole il ministro Elisabetta Trenta si è rivolta alle associazioni Combattentistiche e d’Arma nel corso della riunione annuale che si è svolta al Centro Alti Studi della Difesa (CASD), alla quale ha partecipato anche il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli. A rappresentare le Associazioni, il presidente della Confederazione nazionale italiana tra le Associazioni Combattentistiche e Partigiane, Claudio Betti, ed il presidente del Consiglio nazionale permanente delle Associazioni d’Arma, generale Mario Buscemi. Un’occasione di confronto e riflessione sul valore dell’associazionismo militare che quest’anno ha assunto un significato ancora più rilevante. Le recenti celebrazioni del centenario della fine della prima guerra mondiale richiamano “l’altissimo sacrificio di tutti gli italiani e di tutti i nostri militari che pagarono con la vita il prezzo dell’indipendenza e dell’unificazione di un’Italia ancora giovane”.
“Il mondo dell’Associazionismo militare è il nostro legame diretto con quelle donne e quegli uomini” ha detto il ministro Trenta che nel suo intervento ha sottolineato il preziosissimo ruolo di raccordo svolto tra la società civile e il mondo militare “soprattutto in tempi come i nostri in cui confini tra civile e militare, interno ed esterno, conflitti armati e emergenze umanitarie risultano sempre meno chiari, meno statici e sempre più indefiniti”. Dal ministro è giunta la conferma della “piena vicinanza del Dicastero al mondo dell’Associazionismo militare, seppur nel quadro di quei grandi cambiamenti che ormai da anni stanno interessando il mondo della Difesa e che ci hanno orientato verso scelte difficili ma indispensabili per consentire alle Forze armate di continuare a svolgere i propri compiti con efficacia e credibilità, in Patria e all’estero”. Un processo di radicale trasformazione dello strumento militare che anche il mondo dell’Associazionismo militare è chiamato a sostenere. Le associazioni hanno ben sposato questi nuovi orientamenti, palesando un convinto spirito di adattamento manifestatosi con attività mirate, progetti aderenti alle indicazioni impartite e una rendicontazione sempre più rispondente ai criteri di riferimento. “Sono certa che in questo modo le associazioni sapranno rinnovarsi continuando ad onorare, con grande dignità, il loro prestigioso passato, potendo confidare – e mi sento di affermarlo con convinzione – sulla vicinanza del Dicastero”.
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