Martedì 21 Ottobre 2025 | 23:24

Regionali, Romito: «Il centrosinistra è in affanno. E il centrodestra? Non pervenuto»

Regionali, Romito: «Il centrosinistra è in affanno. E il centrodestra? Non pervenuto»

 
Mimmo Mazza

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Mimmo Mazza

Regionali, Romito: «Centrosinistra in affanno E il centrodestra? Non pervenuto»

Il consigliere regionale della Lega sprona la coalizione e chiarisce: «Il candidato governatore si decide a Roma»

Venerdì 22 Agosto 2025, 11:15

15:23

Fabio Romito, facciamo il punto sulle prossime regionali?

«Mi verrebbe da dire “se Atene piange, Sparta non ride”. Nel momento peggiore della sinistra pugliese, travolta da scandali, litigi e regolamenti interni di conti, il centrodestra sembra non essere pervenuto. Insopportabile e inaccettabile la perdita di tempo per individuare il candidato Presidente, quasi che non si impari mai dagli errori che si commettono. Da oltre 20 anni, aggiungo».

A cosa si devono questi ritardi?

«Non so a cosa siano dovuti, so invece a cosa stanno portando. Grande disapprovazione dei nostri elettori, stanchi di questo atteggiamento quasi rassegnato, mentre la partita è tutta aperta».

Aperta?

«Si e lo dico numeri alla mano. Nel Salento il centrodestra è maggioranza, nel brindisino c’è il Sindaco del capoluogo, Taranto è una città spaccata quasi a metà, come come la BAT. Basta tenere a Bari e Foggia per giocarsi la partita. Ma serve coraggio, sacrificio e dignità e unità politica».

In molti hanno fatto il suo nome come candidato Presidente, barese doc, curriculum specchiato ed effettivamente nel panorama del centrodestra ha dimostrato di avere numeri e ormai molta esperienza.

Il candidato Presidente lo decidono i 3 leader nazionali, io sono pronto a correre da Consigliere, per raggiungere un buon risultato.

Qualcuno direbbe, “le piace vincere facile”, dati i consensi registrati e la sua grande e costante attività nel territorio e sui moderni social.

«In realtà di facile non c’è assolutamente nulla. C’è solo grande sacrificio, 365 giorni di lavoro all’anno e il telefono sempre acceso e disponibile. E poi c’è la forza di battaglie giuste che sento di combattere per la mia Comunità. Per tutti».

Ci faccia alcuni esempi.

«La battaglia sulla sanità pediatrica, con l’obiettivo di realizzare il primo polo pediatrico del Mediterraneo alla pari dei grandi e moderni istituti nazionali come il Mayer, il Gaslini o il Bambin Gesù. Il tema della disabilità, le iniziative per la prevenzione del cancro finanziate con miei emendamenti, le norme presentate per tutelare le vittime del dovere, quelle a salvaguardia del territorio, e ancora quelle che ho presentato a favore degli anziani e dei nostri amici animali, quelle a tutela e contro la violenza sulle donne. Da ultimo quella sull’autovelox di Sammichele che sfornava multe da capogiro.».

Cambiamo discorso, Vito Leccese è un antisemita?

«Conosco Leccese da qualche tempo. Ritenerlo antisemita sarebbe offensivo nei confronti di Bari e dei baresi. Siamo distanti anni luce sul modo di governare il territorio, ma sono certo del suo essere persona perbene e assolutamente lontana da certe definizioni».

Lei è un destrorso atipico: progressista sotto alcuni aspetti, per la sanità pubblica, sempre in prima linea per battaglie molto poco capitaliste e molto sociali, invece. Ha sottoscritto la proposta di candidare i bambini di Gaza al Nobel per la Pace. Da Candidato Sindaco ha espresso parole di elogio per la magistratura di Bari. Come mai?

«Lo rivendico. Le Istituzioni sono l’essenza della democrazia. Quello che sta accadendo in Palestina è contrario ad ogni principio etico, morale, cristiano. È barbarie. Difendo e rivendico il diritto di Israele a difendersi e ad esistere, non quello di bombardare bambini e civili inermi.».

Primo anno di Leccese, come lo valuta?

«In modo del tutto insufficiente. Tutti i nodi di 20 anni Emiliano - Decaro sono ancora lì, irrisolti. La sicurezza è ai minimi storici, la citta è sempre più sporca, le attività commerciali e ristoratori sono in ginocchio per politiche repressive e burocratiche, imposte locali alle stelle incomprensibili, da ogni punto di vista. Per l'urbanistica siamo più fermi che mai e il BRT, progetto costoso, sarà un problema per tanti. È come se fossimo bloccati in un eterno limbo».

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