«Numeri e dati turistici alla mano, in questo 2025 il sud-est barese, assieme alla Valle d’Itria e al capoluogo, vive un’esposizione internazionale senza precedenti e continua a costruire una sua versione iconica dell’esperienza Italia nella percezione e nell’immaginario del visitatore straniero, un po’ come la costiera Amalfitana ha fatto negli anni dal dopoguerra ad oggi». Così Gianni L’Abbate, il noto analista e specialista in digital marketing turistico, commenta i dati elaborati e resi noti ieri dalla barese Realize Studio, agenzia attiva da 12 anni che sviluppa per enti pubblici e privati analisi e strategie per il settore retail e turistico ricettivo.
I dati raccolti da Beyond Pricing, strumento di revenue management e Dms Puglia, attestano la crescita dell’attrattività delle località turistiche del barese. A luglio il capoluogo ha superato il milione di presenze, registrando da gennaio a giugno, 969mila 388 presenze rispetto alle 772mila 836 dello stesso periodo del 2024. Prevalgono le presenze straniere: 629mila885 rispetto alle 339mila503 italiane. Crescono le presenze straniere anche nelle località balneari e nelle città d’arte, dove però risalta il caro-prezzi: la tariffa media di prenotazione a Castellana è di 186 euro, contro i 165 di Polignano, 163 di Monopoli, 109 di Conversano e i 105 di Mola. L’affluenza: crescono tutti. Monopoli registra 298mila 680 presenze (264mila038 nel 2024); Polignano 184mila637 (165mila691 un anno fa); Castellana 47mila174 (+7mila rispetto al 2024); Conversano 45mila79 (nel 2024 erano 36mila 661); Mola 19mila761 contro i 17mila18 di un anno fa. Altro dato indicativo, l’occupazione totale delle strutture negli ultimi 12 mesi: 50% per Polignano, 48% Monopoli, 44% Mola, 42% Castellana, 37% Conversano.
«I dati – commenta Gianni L’Abbate - continuano ad essere positivi e credo lo saranno per i prossimi anni: è aumentata la competitività tra le strutture, tali da portare i numeri a stabilizzarsi e a generare una percezione di vuoto rispetto agli anni precedenti. Le tariffe medie delle strutture hanno visto una tendenza al rialzo, conseguenza dell’inflazione e della domanda sempre crescente verso questa destinazione. Questo è un periodo di assestamento che a lungo termine porterà riflessioni, analisi e benefici, e ristabilirà alcune condizioni rendendo il mercato più consapevole e più solido». Il crescente numero di strutture alberghiere ed extra-alberghiere coincide con l’alto numero di strutture libere (il 30% al 22 luglio) per ferragosto. Questo dato dimostra quanto il territorio stia vivendo un periodo di grande evoluzione: «Ne sono coinvolti tutti – aggiunge l’analista -, dagli operatori ai residenti, agli amministratori e gli enti, che hanno il compito di regolare e dare un indirizzo quanto più efficace e sostenibile a questo settore che condiziona altri comparti come l’edilizia e il commercio».