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dissesto finanziario
21 Agosto 2017
di PIERO MIOLLA
Lagonegro, Montescaglioso e ovviamente Potenza. Sono solo alcuni tra i comuni lucani in difficoltà finanziaria, il cui elenco, stando alle stime fornite dell’Anci Basilicata, ne comprenderebbe addirittura 80. Molti dei quali al di sotto dei 3.000 abitanti. Si tratta di municipi per i quali il default è già certificato, come Potenza, o imminente, come Lagonegro. A Montescaglioso, invece, c’è già un piano di riparto approvato nel 2013 che consente al municipio dell’Abbazia di San Michele Arcangelo di fruire di un contributo economico da parte della Regione. Il «grosso» di questi comuni naviga in difficoltà finanziarie e, se non si interviene compitamente, alcuni di questi potrebbero seguire le sorti di Lagonegro. Come mai? Certamente le minori entrate determinate dal taglio dei fondi statali e regionali ha inciso, così come la crisi economica che si riverbera anche sui municipi, specie su quelli più piccoli.
Certo, il crack di Lagonegro era ampiamente annunciato in quanto era noto da tempo che il Comune tirrenico versava in acque poco tranquille da questo punto di vista. Ma per gli altri centri va rimarcato che le difficoltà registrate negli ultimi anni sono abbastanza note e riconducibili quasi interamente alla fase recessiva che il Paese ha attraversato. Tutto questo ha provocato difficoltà nell’equilibrio complessivo degli enti locali: i tagli che per troppi anni hanno interessato i municipi li hanno messi in grande imbarazzo. Come detto sono soprattutto i piccoli centri a trovarsi in difficoltà: per 70 Comuni sotto i 2.500 abitanti l’Anci ha chiesto alla Regione Basilicata di alimentare il fondo di coesione, istituito molti anni fa, sostenuto negli ultimi due anni da via Anzio con una piccola cifra. La richiesta intendeva inglobare in questo aiuto anche i municipi fino a 3mila abitanti. Il totale fa 79.
Tanti, infatti, sono gli enti in difficoltà in Basilicata. Un dato che deve fare riflettere anche sui problemi accavallatisi in questi anni, a partire dal patto di stabilità che li ha di fatto bloccati. Cosa fare per impedire che tale situazione continui ad incidere negativamente? Non è un mistero, infatti, che il Legislatore abbia previsto l’unione dei comuni. Unificare funzioni e servizi, dunque, per prepararsi ad un futuro migliore.
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