di SALVATORE LOVOI
TRECCHINA - «Fra tutti gli oggetti i più cari/ sono per me quelli usati… Penetrati nell’uso di molti,/ spesso mutati, migliorano forma,/ si fanno preziosi perché tante volte apprezzati» così diceva B. Brecht. A questa idea s’ispira l’iniziativa dei Lions Trecchina-Valle del Noce - patrocinata dall’Amministrazione comunale - di realizzare un museo sulla civiltà artigiana. L’annuncio durante un convegno sulla «Scoperta e rivalutazione degli antichi mestieri» che ha focalizzato sul recupero del patrimonio materiale e immateriale e al rilancio di un settore, da sempre, vanto della comunità valnocina.
I promotori, hanno ribadito intenti e percorsi utili per avviare un percorso, per fare un futuro al comparto produttivo e alle nuove generazioni, attingendo dagli insegnamenti del passato. Sia la presidente dei Lions, Anna Cresci, che il sindaco Ludovico Iannotti, il consigliere comunale, Antonio Casella, e il tributarista, Pasquale Colamarco, hanno parlato delle potenzialità e positive ricadute economiche, rappresentate dal lavoro artigiano, che può ritagliarsi uno spazio significativo anche a livello turistico-commerciale data l’originalità delle produzioni di nicchia.
Eloquente l’audio-video, presentato, dal pittore Aldo Carlomagno che ha tracciato un percorso nella memoria storica, nelle botteghe dove il travaglio manuale animava le vie del borgo, con ritmi più lenti e umani. Fucine dove prendevano vita manufatti unici e irripetibili nel cesello del legno, rame, ferro, latta, pietra, vimini, ricamo, composizioni floreali. L’esposizione – in piazza durante l’estate – offre uno spaccato sulla realtà di un tempo e sul presente, specie nel ramo della ceramica, l’arte pittorica, del ferro, sartoriale (i prodotti da forno e la pasticceria). Sui banchi riprendono vita volti e nomi di vecchi ramai, stagnini, forgiari-maniscalchi, mastri d’ascia, scalpellini, carbonai, falegnami, impagliasedie, ciabattini, argentieri, orafi e pastai (attraverso strumenti, oggetti, utensili, modelli, opere, fotografie).