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No all'invasione dell'eolico truffa
Sit in davanti alla prefettura

 
No all'invasione dell'eolico truffaSit in davanti alla prefettura

I comitati spontanei sorti in Basilicata

Mercoledì 12 Luglio 2017, 09:50

10:21

Giovanna Laguardia

Basta con l’eolico truffa, mini sulla carta e maxi nei disagi alla popolazione: questo il senso della protesta che ieri mattina ha animato il centro storico di Potenza. I rappresentanti dei comitati e dei costituendi comitati di cittadini di Piani del Mattino, Montocchio e Montocchino, Dragonara, Giuliano, Torretta, Giarrossa, Pian Cardillo e cittadini di Oppido Lucano e San Nicola di Pietragalla, insieme ai rappresentanti di varie associazioni culturali e ambientaliste provenienti da tutta la regione, si sono ritrovati in piazza Matteotti e poi, dopo aver attraversato un tratto di via Pretoria anche con alcuni bambini, sono giunti in piazza Mario Pagano. Qui, davanti alla sede della Prefettura, si è discusso delle difficoltà quotidiane che le famiglie incontrano, soprattutto nelle contrade a Nord di Potenza, per la presenza di tantissimi aerogeneratori a ridosso delle case.

«Non siamo contro l’eolico come presa di posizione generale - hanno spiegato i rappresentanti del comitato Piani del Mattino, uno dei primi a costituirsi a Potenza - ma contro l’eolico selvaggio. Contro le centinaia di pale che sono sorte o stanno sorgendo a ridosso delle case e delle strade e mettono a rischio la salute e l’incolumità dei cittadini. Soprattutto siamo contro il fatto che dietro la cortina fumogena della parola “mini eolico” stanno sorgendo dei veri e propri grandi parchi eolici in un territorio molto circoscritto».

Ma i cittadini hanno puntato il dito anche contro le amministrazioni, in particolare Comune e Regione. Come è noto, infatti, la regione soltanto di recente ha approvato una normativa in materia di mini eolico, e in questi mesi i Comuni dovrebbero provvedere ad adeguarsi. «Si sta facendo un rimpallo di responsabilità tra il Comune e la Regione - denunciano i rappresentanti dei Comitati. La Regione, con i gravi ritardi nell’approvazione delle normative, ha permesso che si facesse questo scempio. Ma i cittadini sono stanchi di subire soprusi da una politica che non vuole ascoltare».

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