L’impatto, poi la carambola tra gli alberi delle campagne che lambiscono la Sp 89, strada che collega il centro urbano di Bitonto con la frazione di Palombaio, dove la vittima risiedeva. È finita tra gli ulivi la corsa dell’Alfa Romeo Giulietta guidata dall’ex direttore generale della Asl di Bari, Domenico Colasanto. Fatale per lui l’incidente avvenuto intorno alle 17 di ieri. Secondo le prime ricostruzioni, il 75enne stava percorrendo la Sp 218, nota come Poligonale di Bitonto, quando all’incrocio con la Provinciale 89 si sarebbe scontrato contro una Jeep Renegade, su cui viaggiavano un ragazzo e due ragazze. La Giulietta sarebbe finita fuori strada, ribaltandosi e sradicando piante e segnaletica verticale.
Inutili i soccorsi prestati dal 118: il medico, estratto dalle lamiere dai Vigili del Fuoco, era già morto. Feriti invece i ragazzi, residenti al nord e arrivati a Bitonto negli scorsi giorni per far visita ai familiari. I tre sono stati condotti dalle ambulanze al Policlinico di Bari, all’ospedale San Paolo e al Di Venere, ma le loro condizioni non sarebbero gravi.
Sul luogo dell’incidente è intervenuta la polizia locale di Bitonto, che ha avviato i rilievi per chiarire la dinamica dello scontro. Ad aiutare gli uomini del comando di via Dossetti, anche i carabinieri della stazione di Bitonto, che hanno deviato le auto in transito sulle due arterie, rimaste per ore interdette al traffico.
Sul corpo di Domenico Colasanto non sarà effettuata l’autopsia. La salma, come disposto dal pm di turno Baldo Pisani, è stata già riconsegnata alla famiglia, che la veglierà nella Sala del Commiato della Fondazione Giovanni XXIII di Bitonto. I funerali sui terranno domani a Palombaio, alle 16, nella parrocchia di Maria Immacolata
Domenico Colasanto aveva diretto la Asl di Bari tra il 2011 e il 2014. Il suo nome era legato anche alla vicenda giudiziaria relativa alla morte di Paola Labriola, uccisa il 4 settembre 2013 con 57 coltellate da un paziente tossicodipendente all’interno del Centro di salute mentale di via Tenente Casale, a Bari. A febbraio la Corte d’appello di Bari aveva confermato la condanna del 75enne a 3 anni e 6 mesi per omicidio colposo.
Molte le manifestazioni di cordoglio da parte del mondo politico e sanitario pugliese. Scossa anche la città. «Bitonto, insieme alle comunità di Palombaio e Mariotto, perde un amico sempre disponibile con tutti, senza tirarsi mai indietro ai bisogni dei nostri concittadini e non solo. Mimmo Colasanto è stato un manager capace, un politico di lungo corso, sempre disponibile ad ascoltare e a offrire il consiglio giusto al momento opportuno» le parole del sindaco Francesco Paolo Ricci, che ha ricordato anche l’impegno politico del 75enne. «In qualche modo è stato un padre per il centrosinistra locale, insieme a tanti altri suoi coetanei, figli di un’altra generazione che abbiamo sempre guardato con ammirazione». In segno di vicinanza, sono stati annullati e rinviati i festeggiamenti civili in onore di Maria Santissima Addolorata, patrona di Mariotto.
















