Domenica 07 Settembre 2025 | 03:36

Crisi dell'automotive, Urso si prepara a convocare Stellantis

 
Antonella Inciso

Reporter:

Antonella Inciso

La «grande fuga» da Stellantis e Melfi

«Dia quello che l’Italia ha dato alla Fiat». Salvini accusa «chi prende i soldi e scappa»

Martedì 22 Ottobre 2024, 09:43

POTENZA - L’indicazione è unanime: difendere il comparto italiano dell’auto. Difendere l’occupazione e la produzione. A pochi giorni dallo sciopero generale dei metalmeccanici e nel giorno in cui il Consiglio regionale della Basilicata si riunisce in seduta straordinaria sulla crisi dell’automotive, è un coro collettivo quello che si alza in difesa dei lavoratori e degli stabilimenti Stellantis. «Stellantis dia all’Italia quello che l’Italia ha dato alla Fiat in questi decenni. Stellantis investa in Italia dove è nata l’auto europea, insieme al sistema Paese, mantenendo l’occupazione» chiede il ministro per le Imprese e per il Made in Italy, Adolfo Urso, dal palco dell’Assolombarda, mettendo in luce il legame tra le parti sociali. «Questa unità tra sindacato, forza politica e filiera dell’auto va mantenuta. Noi crediamo che sia un bene prezioso per il Paese per confrontarsi con questa multinazionale e fargli capire che l’auto è nata in Italia ed in Italia deve restarci» evidenzia il ministro che dopo aver confermato l’intenzione di «convocare il tavolo specifico» istituito con Stellantis evidenzia anche che «da tutti giunge unanime la richiesta a Stellantis di investire nel nostro Paese per dare orgoglio al Made in Italy dell’auto e noi sappiamo che si può fare. La risposta deve venire da loro, perché un’azienda multinazionale può e deve contribuire allo sviluppo e al mantenimento della filiera dell’auto nel nostro Paese».

L’obiettivo è difendere il lavoro, quei posti che, nel tempo, si sono man mano ridotti. «Faremo di tutto per impedire i licenziamenti di Stellantis» rassicura anche il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini sottolineando di essere «preoccupato soprattutto perché sono tagli ipotizzati da chi ha decine di milioni di stipendi annui». Il ministro ragiona: «Non puoi prendere miliardi e miliardi di euro di contributi pubblici e poi chiudere, licenziare in Italia per scappare all’estero. Chiedo rispetto per quegli ingegneri e lavoratori che oggi sono in cassa integrazione» aggiunge Salvini.

L’occupazione, dunque, ma anche quella scelta sull’elettrico che tante volte è finita sotto accusa. Come confermano le parole del presidente di Assolombarda, Alessandro Spada, secondo cui «il caso Stellantis purtroppo è dovuto all’appiattimento che è stato fatto sul tema di puntare tutto sull’elettrico. Noi – aggiunge Spada - siamo sempre stati diffidenti su scelte di questo tipo perché comunque sia le materie prime per la produzione delle batterie si trovano tutte in Cina o nei paesi del sud-est asiatico. In Europa non c’è la capacità». E proprio un richiamo alla Commissione Europea ed alle scelte che si dovranno fare per affrontare la crisi dell’auto viene dall’eurodeputato Antonio Decaro che ha depositato una interrogazione alla Commissione sulla crisi del settore componentistica automobilistica e sulla tutela dei lavoratori nell’area di Bari. «Il settore automobilistico e il suo indotto, solo nell’area industriale di Bari, occupano 8mila lavoratori e al suo interno sono insediate numerose imprese di produzione di componenti per auto in crisi a rischio di esuberi e licenziamenti. Tra queste, la Bosch che a fronte di 1.600 dipendenti ha annunciato esuberi per 650 lavoratori – spiega Decaro - Pertanto, ho chiesto alla Commissione quali strategie intende adottare per salvaguardare l’occupazione e assicurare competitività del settore della componentistica automobilistica durante il processo di transizione in corso».

In Basilicata, invece. l’obiettivo della seduta straordinaria del Consiglio regionale sarà proprio quello di arrivare ad un ordine del giorno condiviso che possa rafforzare l’impegno della Regione in difesa del comparto. Se le forze politiche di centrodestra e centrosinistra troveranno o meno la sintesi, però, lo si capirà solo nel pomeriggio di oggi. Di certo, la vertenza Stellantis agita e non poco il mondo politico lucano, soprattutto perché a fine dicembre scadranno gli ammortizzatori sociali per gli addetti dell’indotto. Il che significa che quasi mille persone potrebbero trovarsi senza lavoro e senza reddito. Di qui la necessità di accelerare. «Lo stabilimento di Melfi ha visto un crollo della produzione e una significativa riduzione della forza lavoro» precisano le consigliere regionali lucane del M5S, Alessia Araneo e Viviana Verri, che hanno depositato una mozione chiedendo al governatore Bardi di farsi «promotore con il Governo centrale affinché quest’ultimo rediga un accordo quadro sul settore automotive che rilanci un settore in forte crisi e che tuteli l’occupazione».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)