POTENZA - Proseguono a ritmi serrati i lavori di riqualificazione della villa del Prefetto, uno dei pochi polmoni verdi del centro storico di Potenza. I lavori, che sono stati commissionati dalla Provincia di Potenza e hanno preso il via da quasi un anno, stanno creando però diversi disagi ai residenti del centro. Buona parte di via IV novembre, una delle arterie strategiche del centro, è stata trasformata in un cantiere. Di conseguenza sono diminuiti i parcheggi, i camminamenti pedonali ed anche l’asfalto della via è alquanto degradato. Per non parlare dei marciapiedi, quasi impercorribili in più tratti, ma questo è un problema da prima dei lavori, che non è stato mai affrontato seriamente dal Comune e che ora, con l’insorgere degli impedimenti dovuti al cantiere, si ripresenta in tutta la sua gravità.
A piedi o in auto, percorrere via IV novembre è diventato da diversi mesi molto complicato. I residenti lamentano infatti i tanti disagi dovuti soprattutto alla mancanza di parcheggi, con le auto on sosta dove capita e con alti rischi per l’incolumità di persone e mezzi.
“Un giorno ho trovato la mia auto spinta contro il muro di sostegno alla fine della via – ci dice una residente della via – con notevoli danni alla carrozzeria”.
“Stiamo facendo il possibile per non creare ulteriori problemi – replica Enrico Spera, ingegnere della Provincia di Potenza che segue con attenzione l’avanzamento dei lavori di riqualificazione della villa del Prefetto –. Chiudiamo la strada solo quando non se ne può fare a meno e, possibilmente, in orari di scarso traffico. Purtroppo qualche disagio era inevitabile, ma non si poteva fare diversamente. La viabilità del centro storico è complicata a prescindere”.
La villa del Prefetto è situata alle spalle del palazzo dell’edificio che è sede della Provincia di Potenza e della Prefettura. I lavori di ripristino ridaranno un nuovo volto all’antico spazio verde del centro cittadino, diventerà un giardino verticale riqualificato con sistemi modernissimi. “I lavori dureranno ancora per un altro anno – conclude Spera – ma stanno proseguendo a tappe forzate, anzi di più”.