Vito Bardi è a Milano per «L'Italia delle Regioni», il festival delle regioni e delle province autonome. Ieri ha coordinato il tavolo sulle reti, con un intervento nel quale ha messo in luce tutti i limiti della dimensione regionale. Una riflessione che sembra in antitesi al dibattito sull'autonomia, ma «in realtà non possiamo pensare che i confini regionali possano essere la delimitazione giuridica della gestione di risorse cruciali, pensiamo solo al grande tema dell'acqua. Ci sono interventi dove le Regioni sono più efficienti dei Ministeri, ma ci sono altri files - come le risorse idriche, le infrastrutture strategiche e altro ancora - che necessitano di organismi di governo delle risorse a un livello sovraregionale».
De Luca ed Emiliano hanno aperto all'autonomia. Cosa ne pensa?
«Il buon senso alla fine prevale sempre. Le regioni stanno scrivendo un decalogo che consegneremo al governo. Per il Sud sono prioritari alcuni temi, penso ai Lep, alla spesa storica e alla perequazione e alle assunzioni in Sanità, ma c'è condivisione su questi temi anche con i colleghi del Nord. Poi ci sono altri temi: per esempio, dobbiamo evitare i contratti regionali nella sanità, per evitare che le regioni piu ricche possano far man bassa di risorse umane. E poi dobbiamo garantire il livello essenziale delle prestazioni anche riguardo le infrastrutture, vera criticità del Mezzogiorno e soprattutto della Basilicata».
La Basilicata ha anche delle peculiarità da osservare e difendere?
«Noi siamo un unicum: abbiamo le risorse naturali. Fino ad oggi le risorse derivanti da royalties e compensazioni ambientali venivano sciupate, come ha detto più volte anche la Corte dei Conti. Con noi è cambiata la musica: i cittadini hanno un beneficio diretto in bolletta e con il bando per i non metanizzati abbiamo avviato la transizione e l'autosufficienza energetica delle famiglie. Misure strutturali che esplicheranno benefici per decenni. Basta soldi a pioggia e clientelismo. Con l'autonomia in campo energetico potremmo ampliare la nostra strategia energetica e in prospettiva potremmo dare acqua, luce e gas gratis alle famiglie e anche alle imprese. Ci vorrà tempo ma abbiamo dimostrato che noi possiamo farlo».
Eppure non mancano i critici verso l'autonomia...
«Guardi, dopo le rassicurazioni della premier Giorgia Meloni, credo ci sia davvero poco da temere. Lei garantirà l'unità nazionale e la coesione territoriale. Non a caso anche De Luca ed Emiliano hanno detto sì all'autonomia. I contrari sono rumorosi ma pochi, e poi certe posizioni strumentali sono finalizzate al congresso del Pd. Ho letto le parole di Elly Schlein, ma la sua è una piattaforma da centri sociali. Bonaccini ha una posizione storicamente differente».
Nella Villa Reale di Monza ha firmato l'istituzionalizzazione della Conferenza Stato-Regioni alla presenza di Mattarella. È la conferma i territori saranno sempre più protagonisti?
«Il Presidente Mattarella ha fatto un discorso alto. L'unità nazionale è il bene più prezioso. La Patria è sacra. Le regioni e gli enti locali devono dare il proprio contributo. È un dovere, una responsabilità e un interesse di ogni territorio».