POTENZA - In città c’è un sottobosco di associazioni di volontariato che lavora tendendo una mano ai più bisognosi. Una platea in costante crescita che, ormai, abbraccia anche categorie di professionisti che nell’immaginario collettivo sono al riparo dall’indigenza. L’impegno della Caritas, storicamente accanto alle famiglie in difficoltà, non è sufficiente a rispondere ad una domanda che registra un’inquietante impennata. Ecco perché l’impegno delle varie associazioni risulta di fondamentale importanza, per esempio, nella distribuzione dei generi alimentari e di prima necessità. Ma c’è chi ha un approccio diverso al tema della povertà, non limitandosi a organizzare collette alimentari. L’associazione «L’Albero della vita» è nata a Potenza nel pieno della pandemia, nel 2021, su iniziativa di Serse Campagna e si distingue dalle altre associazioni di volontariato, come dicevamo, perché cerca di andare oltre all’aiuto tangibile e materiale. «Non basta alimentare il corpo - dice Campagna -. Il nostro sostegno alle famiglie e più in generale all’individuo mira a nutrire anche la mente». In che modo? Nella spesa settimanale da consegnare alle famiglie c’è anche un libro. Che magari all’inizio sarà ignorato, utilizzato come scalino, ferma porte o altro ancora, ma prima o poi la speranza è che venga letto. Perché gli stenti e le difficoltà non impediscono al pensiero di svilupparsi: «È vero - aggiunge Campagna - noi siamo convinti della bontà di questa iniziativa. I libri aiutano a sviluppare un pensiero critico che è segno di maturità e crescita».
Intendiamoci, la prima «mission» di «L’Albero della vita» è quella di donare ai cittadini bisognosi cibo, indumenti e arredi, ma nel flusso degli aiuti c’è sempre anche un pizzico di cultura e di orientamento. Sì, perché l’associazione - che ha la sua sede in piazza Albino Pierro n. 4 a Potenza - ha messo a punto anche uno sportello di assistenza per aiutare a redigere un curriculum vitae, dare suggerimenti a chi cerca un lavoro e offrire sostegno psicologico e legale. «Non vogliamo che il nostro aiuto sia fine a se stesso - sottolinea Campagna che preferisce autodefinirsi “visionario del benessere comune” piuttosto che “progettista sociale” - ma cerchiamo di trovare sbocchi occupazionali a chi chiede una nostra mano nella convinzione che il vero obiettivo sia quello di aiutare le persone a superare le difficoltà, a trovare una propria strada, a smarcarsi dall’assistenzialismo fine a se stesso».
L’associazione - che ha siglato una serie di protocolli d’intesa con il tribunale di Potenza, il Comune, l’istituto professionale per l’Agricoltura «G. Fortunato», la casa alloggio «Il Quadrifoglio» e la Cia (Confederazione italiana agricoltori) - è una fucina di idee da esplicare in diversi progetti: dalla cura del verde cittadino alle escursioni motivazionali naturali, dalle iniziative con le scuole ai viaggi al mare, dall’educazione per un’alimentazione corretta allo sport e ai contest musicali. «Stiamo lavorando - conclude Campagna - per realizzare l’orto sociale con l’intento di produrre “per e con chi” ha bisogno. Nell’ottica di essere utili alla comunità, infine, abbiamo messo a punto una rete di collaborazioni grazie alla quale riusciamo a garantire ripetizioni scolastiche, corsi di lingue e tanto altro ancora».