POTENZA - Prezzi pazzi e mondo dell'agricoltura: dopo il settore cerealicolo a lanciare l’allarme è il vitivinicolo. Nelle cantine della Basilicata sono oltre 177mila gli ettolitri di vini Dop, Igp e varietali fermi. La causa? Aumenti iperbolici di tappi, bottiglie e materiale vario. E non è finita. Perché bisogna fare i conti anche con i rincari energetici e le conseguenze della guerra in Ucraina. E se fino a questo momento le ricadute per il consumatore sono rimaste minime, non è così per le aziende produttrici, che hanno visto aumentare del 35% i costi. Questa l'analisi di Coldiretti Basilicata, sulla base del rapporto Cantina Italia. E se anche un colosso come il consorzio di tutela del Chianti nei giorni scorsi ha dichiarato che i rincari stanno frenando il mercato, per la Basilicata dei piccoli numeri il problema potrebbe diventare ancora più grave. Secondo le stime Coldiretti, ci sono dodici mila ettolitri di vino in più in giacenza rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. «Anche in Basilicata le aziende – evidenzia il presidente della Coldiretti lucana, Antonio Pessolani – si sono trovate a fronteggiare aumenti unilaterali da parte dei fornitori. Bottiglie a più 30% , tappi in sughero più 20%, etichette a più 35%, trasporto su gomma a più 25%». In generale, secondo dati Ismea, in agricoltura il rincaro medio dei costi è del 18%. L'impennata non ha ancora avuto conseguenze per le vendite di vino, ma i timori a riguardo non sono pochi. Come salvare il guadagno dei produttori senza mortificare il mercato? «L'auspicio - dice il direttore Coldiretti, Aldo Mattia – è che Governo e Regione utilizzino il Pnrr per contenere i costi». Intanto l'assessorato all'Agricoltura della Basilicata ha stanziato 400mila euro per la promozione dei vini lucani sul mercato dei paesi terzi.

Coldiretti: 177mila ettolitri. dall’assessorato 400mila euro per la promozione all’estero
Martedì 14 Giugno 2022, 07:34