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Emergenza Covid, Basilicata chiude tutte le scuole fino al 3 dicembre. Aumento positivi alle elementari

 
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Scuola nel pallone, verità nel post-solleone

Da pochi giorni la regione è in zona arancione

Domenica 15 Novembre 2020, 19:43

16 Novembre 2020, 15:29

In Basilicata, a causa dell’emergenza coronavirus, tutte le scuole resteranno chiuse dal 17 novembre al 3 dicembre, e non fino al 2 dicembre (come erroneamente comunicato in un primo momento dalla Regione).

«Abbiamo monitorato da subito i trend dei contagi derivanti dalla riapertura delle scuole e cercato - ha sottolineato il governatore Bardi - fino all’ultimo di evitare queste ulteriori misure restrittive, sia perché siamo pienamente consapevoli che la didattica in presenza è di fondamentale importanza per la crescita di questi studenti, in un momento delicato della loro formazione, sia perché siamo consapevoli che la chiusura delle scuole comporta un notevole disagio ai genitori costretti a riorganizzarsi per rendere compatibile il lavoro con l'assistenza ai propri figli».

Bardi ha poi evidenziato che «purtroppo la pandemia che non allenta la sua morsa in tutta Italia, ci impone di trasformare in misure restrittive tutti i trend su cui leggiamo possibili peggioramenti, nell’esclusiva necessità di tutelare la salute della nostra comunità. Tuttavia, abbiamo deciso la chiusura di queste scuole solo per due settimane, fino al 3 dicembre. Monitoreremo quotidianamente i dati e, se la situazione dovesse migliorare - ha concluso il presidente della Regione - potremo anche interrompere preventivamente la misura».

Stamani, intanto, nell’ospedale San Carlo di Potenza, sarà aperto un nuovo reparto Covid con 26 posti letto.

CORECOM: «DAD, TROPPE DISUGUAGLIANZE» - «Le lezioni on line, riproposte in Basilicata anche in questa prima stagione scolastica per gli Istituti superiori in maniera totale, hanno fatto emergere disuguaglianze nell’accesso al processo educativo, e in particolare disuguaglianze digitali inaccettabili». Lo ha detto il presidente del Corecom, Antonio Marra, in riferimento alla didattica a distanza (dad).

Marra ha quindi «precisato come la possibilità di fruire della fibra ottica veloce faccia parte del pacchetto di servizi essenziali, come acqua, elettricità e gas, che rendono abitabile e vivibile una casa e misuri la qualità e l’efficienza del sistema scolastico e la sua capacità di far fronte adeguatamente alla situazione di emergenza che stiamo vivendo. Le disuguaglianze educative producono un numero crescente di cittadini non educati, cioè di persone che non possiedono gli strumenti per compiere scelte ragionate e responsabili e per distinguere l’informazione dalla disinformazione».

Il Corecom ha poi annunciato l’apertura di un concorso nazionale per l’anno scolastico 2020-2021 dal titolo «Rileggiamo l'articolo 34 della Costituzione italiana» per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado a partecipare al concorso, i quali «possono suggerire cambiamenti e riforme sia nei contenuti della didattica, sia per quanto riguarda gli strumenti e le modalità attraverso i quali viene erogata, al fine di rendere concretamente disponibile una scuola che offra, senza discriminazioni, un percorso formativo garantito a tutti e all’altezza della complessità determinata dall’emergenza sanitaria». Le informazioni sul regolamento e sulle modalità di iscrizione (entro il 9 febbraio 2021) sono disponibili sul sito del Corecom Basilicata e nella piattaforma www.rileggiamolarticolo34.it. 

ALLE ELEMENTARI AUMENTO PPOSITIVI DEL 261% - «Sulla base del monitoraggio condotto dalla task force regionale nel periodo che va dal 24 settembre, ovvero dall’avvio delle attività scolastiche, fino allo scorso 12 novembre, abbiamo registrato incrementi percentuali significativi di casi positivi: del 261,90% per le fasce di età della scuola primaria, del 173,17% per quelle della secondaria di primo grado e del 237,14% per quelle della secondaria di seconda grado». Così il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, spiegando i motivi che lo hanno portato a disporre la Dad anche per elementari e medie da domani, 17 novembre, al 3 dicembre.

Secondo il governatore lucano, si tratta di «numeri che sono in linea con l’aumento dei contagi tra i soggetti adulti e che contribuiscono a consegnare alla Basilicata un indice Rt pari a 1,63 nella settimana che va dal 2 all’8 novembre, con la conseguenza che la classificazione del Ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità colloca il nostro territorio in uno scenario compatibile con il 3 e tendente al 4, ossia - ha concluso - quello a rischio molto alto».

ANCI CONTRARIA A CHIUSURA -  L’Anci Basilicata è «contraria alla sospensione delle lezioni in presenza per le scuole elementari e medie: sorvoliamo per ora sul contrasto tra l'ordinanza del Presidente della Regione e il contenuto del Dpcm che regola la materia. Ma sottolineiamo che tutti gli impegni assunti dalla Regione nelle settimane scorse sono stati disattesi: mappatura del personale della scuola e somministrazione di tamponi rapidi per tenere sotto controllo la situazione».

L’Anci, in una nota, ha quindi evidenziato la necessità di "lavorare in stretto coordinamento per esaminare accuratamente i dati epidemiologici che ieri ci sono stati illustrati in condizioni non particolarmente agevoli per verificare nell’arco di alcuni giorni l’andamento della diffusione del virus, convinti come siamo che l’attività scolastica in presenza non solo non costituisce un rischio ma addirittura è un elemento di sicurezza sociale oltre che sanitaria e pertanto produrre tutti gli sforzi».

«Non possiamo - è scritto nel comunicato - permetterci il lusso di interrompere l’attività didattica ed educativa dei nostri bambini e ragazzi. Il Ministero dell’Istruzione ha segnalato che già con il primo lockdown gli alunni delle prime classi elementari hanno subito danni notevoli tanto che ci sono problemi gravi di apprendimento della lettura e della scrittura. Dobbiamo scongiurare una nuova lunga chiusura delle scuole». 

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