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Coronavirus, parla il primo contagiato lucano: mia madre mi lascia il cibo su un tavolino

 
Pino Perciante

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Pino Perciante

Coronavirus, parla il primo contagiato lucano: mia madre mi lascia il cibo su un tavolino

L'uomo avrebbe contratto il virus in Lombardia. Ora è chiuso in una stanza non può vedere nessuno

Mercoledì 04 Marzo 2020, 12:05

Scuole chiuse anche oggi a Trecchina per completare la sanificazione iniziata ieri pomeriggio. Il  46enne risultato positivo al coronavirus è in isolamento nella sua abitazione, mentre si cerca di rintracciare i passeggeri del pullman con cui ha viaggiato. L’uomo, residente a Trecchina, come è noto, è rientrato il 27 febbraio da Brescia dove si era sottoposto ad un intervento chirurgico al naso. Sul pullman che lo ha riportato in paese c’erano, oltre a lui e ai due autisti, una decina di passeggeri. Quattro di loro sono scesi tra Battipaglia, Padula e Sala Consilina, tre a Lagonegro, uno a Castelluccio Superiore e due a Viggianello. «È un momento difficile, ma spero che passi in fretta». Descrive così la situazione che sta vivendo il 46enne di Trecchina, che preferisce rimanere nell’anonimato. La Gazzetta è riuscita a contattarlo telefonicamente.

Come è vivere da paziente uno?
«Sono chiuso in una camera come se avessi un’influenza, ma non è un’influenza».

Questo significa che è preoccupato?
«La malattia potrebbe evolvere da un momento all’altro. È un virus di cui non conosciamo molte cose».

Quando è tornato da Brescia?
«Giovedì scorso (27 febbraio, ndr)».

Stava bene?
«Sì, durante il viaggio non ho avuto nessun sintomo evidente, solo un po’ di tosse».

Quando ha avuto la sensazione del contagio?
«Giovedì pomeriggio. Ho avvertito i sintomi del raffreddore e un po’ di febbre, massimo 38 e mezzo. Ho ripensato a Brescia, al viaggio in pullman e agli incontri che ho fatto».

Quindi?
«Ho chiamato il mio medico di base».

In quanti eravate sul pullman?
«Undici in tutto, più i due autisti».

Torniamo un attimo indietro a Brescia: che cosa ha fatto?
«Sono stato ricoverato cinque giorni in ospedale e poi sono stato in famiglia, da alcuni parenti. Non sarei mai rientrato se avessi avuto il sospetto di aver contratto il coronavirus».

Quindi l’infezione l’avrebbe contratta in Lombardia?
«Questo è poco ma sicuro, qui in Basilicata non ci sono focolai».

In ospedale a Brescia?
«Questo non saprei dirglielo, penso comunque che siano in corso accertamenti».

Chi le porta da mangiare?
«Mia madre, ma non posso interagire con lei perché sono isolato in una camera. Lei mi lascia il cibo su un tavolino».

Quando le hanno fatto il tampone?
«Lunedì».

Dopo che è rientrato in paese, ha avuto contatti con qualcuno?
«Assolutamente no. Mi sono messo subito in isolamento, anche da mia madre. Spero che non abbia contratto l’infezione. Siamo in attesa dei risultati del suo tampone che è stato fatto oggi (ieri per chi legge, ndr)».

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