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brutta scuola
05 Giugno 2018
di Giovanni Rivelli
Tutte a giudizio, tutte con l’originaria imputazione, che non tiene presente le conclusioni a cui era giunto il Tribunale del Riesame.
Inizierà il prossimo 10 ottobre, a Potenza, il processo a carico di alcune maestre della scuola materna «Il Delfino» di Potenza accusate di maltrattamento di persone affidate per ragioni di educazione. Lo ha disposto ieri il Gip di Potenza Rosa Maria Verrastro che, in contrasto con le conclusioni a cui era giunto, in fase cautelare (le 3 maestre vennero sospese dal servizio a settembre del 2016) non ha ravvisato elementi tali che potessero portare a far mutare il capo di imputazione da maltrattamenti ad abuso di mezzi di correzione.
In aula, quindi, dovranno comparire Carmen Bonomo, Gina Caricati e Sara Pantone (difese la prima dall’avvocato Francesco Fabrizio, la seconda dagli avvocati Savino Murro e Lucia Pietragalla e la terza dall’avv. Emilio Nicola Buccico) accusate dei maltrattamenti, e con loro anche la dirigente Carmela Cafasso (difesa dall’avvocato Vincenzo Forte) su cui pende una ipotesi di omessa denuncia perché, secondo l’accusa, avrebbe avuto notizia dei maltrattamenti e non avrebbe segnalato la cosa alle autorità.
In aula ci saranno anche i 48 genitori che già si sono costituiti parte civile, anche in rappresentanza dei propri figli minori, con un piccolo esercito di legali (gli avvocati Loredana Satriani, Giulio Canobbio, Vincenzo Falotico, Ida Angela D’Addario, Gerardo Bellettieri, Domenico Stigliani, Silvia Peraldo, Maria Greco, Elmina Latella, Nazareno Giorgiano e Salvatore Laguardia.
Le indagini -partirono dalla la denuncia di una madre preoccupata per alcuni lividi scoperti sulle braccia della figlia e per il suo cambiamento d’umore. Come sempre avviene in questi casi, nella scuola furono piazzate delle microspie e determinanti si sono rilevate le immagini e gli audio così acquisiti. I carabinieri hanno ripreso momenti in cui i bimbi venivano strattonati, trascinati e picchiati. Uno dei video mostra un bimbo fare un paio di metri sul pavimento dopo uno spintone della maestra. Nell’audio dei carabinieri si sente l’appello in classe. Una maestra pronuncia i nomi dei bambini e per molti di loro ci sono insulti del tipo «sei un animaletto».
E proprio le immagini hanno portato all’aumento del numero delle parti civili rispetto alle 10 inizialmente individuate dal Pm Veronica Calcagno. Molti genitori, infatti, hanno riconosciuto nelle immagini i propri figli e sono così intervenuti in giudizio.
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