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«Le cose pensano»
con la realtà aumentata

 
Rita Schena

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Rita Schena

mostra

Martedì 10 Aprile 2018, 13:31

POTENZA - Porte, tavoli, sedie, bottiglie, brocche, cappelli, ombrelli sono tutti oggetti della vita quotidiana «che prendono vita, si raccontano, dialogano tra loro in una muta rete che fa pensare, riflettere, meditare»: sono i protagonisti della mostra «Le cose che pensano», realizzata dagli studenti ed allestita a Potenza, nel Museo interattivo di Scienze umane e filosofia del liceo delle Scienze umane «Gianturco», nella sede del Mediafor.
La mostra, inaugurata oggi, è una «galleria-laboratorio» permanente «di ricerca e scoperta del mondo del pensiero, della cultura - hanno spiegato gli organizzatori - e della società messo a disposizione della comunità, non solo scolastica». In un ambiente multidimensionale si potrà interagire con oggetti reali e virtuali, con giochi, laboratori, incontri: per usufruire della «realtà aumentata», i visitatori devono disporre di uno smartphone o di un tablet, scaricando un’app e poi inquadrando gli oggetti con la fotocamera.
«L'intento - hanno evidenziato gli ideatori del progetto - è di riportare la filosofia dalle grandi alle piccole cose della quotidianità, per cercare il nesso tra le parole e le cose che sono parte della nostra vita e dalle parole che le nominano, da cui prende vita la stessa filosofia». L’aspetto antropologico della mostra è invece incentrato sulla figura dell’etnografo Ernesto De Martino, a cui è dedicato il concorso in programma il 19 aprile per i giovani studenti europei.

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