ROMA - Come «4.000 tir a pieno carico»: questa la pressione esercitata dal fronte di distacco della slavina che si è abbattuta sull'hotel Rigopiano, che nella zona di accumulo pesa 120.000 tonnellate. Sono i dati dei Carabinieri forestali del servizio Meteomont. La valanga aveva una massa di circa 50 mila tonnellate di neve e ha raggiunto la velocità massima di 100 chilometri orari. Si è sviluppata per circa due chilometri. Il fronte sul punto di distacco era di circa 500 metri, con uno spessore della neve di due metri e mezzo. Il pendio era ripido 35 gradi. La zona di accumulo aveva una larghezza di 100 metri e una lunghezza di 800 metri, con un manto nevoso spesso fino a quattro metri.
SI SCAVA SU DUE FRONTI - «Le ricerche stanno procedendo su due fronti opposti, da un lato i Vigili del fuoco stanno avanzando all’interno della struttura lungo il percorso che ha consentito il ritrovamento dei 9 superstiti. Le difficoltà consistono nella necessità di aprire varchi attraverso murature di elevato spessore per accedere ai locali successivi. Parallelamente stanno operando sul fronte nevoso esterno per consentire l’apertura di ulteriori varchi sul lato opposto della struttura, per il raggiungimento e l’ispezione più rapida dei locali». Lo fa sapere la Prefettura con una nota nella quale si spiega che «proseguono le operazioni di ricerca e soccorso, sia all’interno dell’hotel che all’esterno», ma che «non ci sono novità rispetto al bilancio già comunicato».
«L'avanzamento dei mezzi meccanici di ausilio viene assicurato dal personale del Soccorso Alpino che sonda la neve, tracciando la pista da seguire. La Polizia Stradale e l’Esercito si stanno occupando di garantire la viabilità sulla strada che consente ai soccorsi di raggiungere le zone operative, condizione essenziale per garantire la continuità dei soccorsi. E' stata segnalata da una delle persone salvate la possibile presenza all’interno della struttura - al momento dell’evento - di un ragazzo senegalese lavoratore dell’albergo, da considerare quindi nel numero dei dispersi, che viene così portato a 24. Resta invariato il numero delle persone salvate: 9 oltre alle due persone raggiunte nel primo momento. Invariato anche il numero delle vittime: 5. Nel corso della giornata di ieri sono stati identificati i corpi delle ultime due vittime recuperate: Rosa Barbara Nobilio e Sebastiano Di Carlo».
IL SOPRAVVISSUTO: «COME UNA BOMBA» - «E' stata una bomba, mi sono ritrovato i pilastri addosso. Ero seduto sul divano e i pilastri sono scivolati in avanti tagliandolo in due. Ci siamo salvati per questo». Così Vincenzo Forti, uno dei superstiti dell’hotel Rigopiano, ha raccontato all’amico Luigi Valiante i drammatici momenti dopo la valanga che ha travolto la struttura. Forti è stato estratto dai soccorritori insieme alla fidanzata Giorgia Galassi. «Io sono rimasto senza scarpe - ha aggiunto - Indossavo i leggings che mi aveva prestato la mia fidanzata. In un attimo ci siamo ritrovati in tre in un metro quadrato. Ci siamo abbracciati, nutrendoci di neve. Poco distante si sentivano anche le voci di un altro ragazzo e dei bambini, con cui non è stato possibile comunicare. La paura è stata tanta e abbiamo pregato»