BARI - «Bene il decreto con cui vengono ripartite le risorse del fondo di 10 milioni di euro per sostenere il comparto cerealicolo, ma resta decisiva l'etichettatura di origine obbligatoria per il grano usato per produrre la pasta, su cui si è impegnato nella nostra manifestazione a Firenze il premier Renzi». E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, ringraziando l'assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia e coordinatore nazionale, Leo Di Gioia, «per l’impegno e l’ottimo lavoro svolto», che ha portato all’approvazione del decreto che fissa criteri e modalità di ripartizione delle risorse del fondo.
«E' necessario un cambio di marcia - dice Cantele - in un’ottica di trasparenza dell’informazione ai consumatori, quando ancora un pacco di penne e spaghetti su tre contiene prodotto straniero senza che il consumatore lo sappia. In un anno, da luglio del 2015 ad oggi, nei porti pugliesi sono state scaricate oltre 2 milioni di tonnellate di grano estero per fare pane e pasta 'made in Italy'. Sono quadruplicate le importazioni dall’Ucraina, che è diventato nel 2016 il terzo fornitore di grano tenero per la produzione di pane, mentre per il grano duro da pasta il primato spetta al Canada che ha aumentato del 4% le spedizioni. Il 'grano giramondo' ha contribuito a far crollare del 42% i prezzi del grano pugliese che continua così ad essere colpito da una speculazione da 145 milioni di euro che sono le perdite subite dagli agricoltori del 'granaio d’Italià per il crollo dei prezzi rispetto allo scorso anno, senza alcun beneficio per i consumatori».
Venerdì 30 Settembre 2016, 16:48