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Viene salvato ed offre vino per ringraziare i soccorritori

 
Rita Schena

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Rita Schena

Mercoledì 24 Agosto 2016, 18:38

ACCUMOLI (RIETI) - «Non riesco a credere di essere scampato a questa tragedia in mezzo al mio materasso. Voi siete i miei salvatori, spero che in futuro, quando l’emergenza sarà finita, possiate bere vino con me nella mia tenuta a Frascati». Sono state queste le prime parole di Luciano Peri, 65 anni, fin qui unico superstite dei dispersi di Accumoli, comune epicentro del sisma distruttivo, una volta riemerso dalle macerie del crollo della sua abitazione che lo avevano sepolto vivo. «Si è salvato per miracolo ed era così grato che ci ha invitato a bere con lui», racconta il capo squadra del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico (Cnsas) dell’Umbria Mauro Guiducci, protagonista dell’unica buona notizia di oggi nel comune che ha perso almeno 7 cittadini, anche giovani e giovanissimi.

Il salvataggio di Peri, 65 anni, è avvenuto in condizioni davvero miracolose. «Al momento della scossa era a letto, nel movimento tellurico il materasso gli si è richiuso addosso come un libro e lo ha protetto da tutti i lati - racconta il soccorritore - Quando lo abbiamo ritrovato vivo non volevamo crederci, lastroni di marmo lo avevano centrato senza danneggiarlo». Guiducci e i suoi si affiancano a squadre Cnsas provenienti da Marche, Lazio, Abruzzo e l’unità cinofila del Friuli, queste ultime che hanno collaborato alla triste scoperta dei corpi senza vita della famiglia Tuccio, coniugi e due figli piccoli. Nelle prossime ore scaveranno ancora per cercare altri superstiti in altre frazioni di Accumoli, come Grisciano, Illica, Pescara del Tronto e Petrana, ma anche ad Amatrice.

«Abbiamo svolto il nostro lavoro pure nei terremoti dell’Umbria e dell’Aquila, ma questa scossa ha colpito un territorio diverso, la situazione è troppo frastagliata, mi pare molto più simile a quello di Norcia, ma questo ha fatto molti più danni», afferma poi. Che cosa si prova a entrare in una casa fortemente lesionata, che può crollare da un momento all’altro? «Non è facile, dalle esperienze precedenti i primi tre giorni sei irrequieto, dopo cominci a farci l’abitudine - conclude Guiducci - Questo sempre con la consapevolezza che sei in una situazione di particolare rischio. Ecco perché abbiamo sempre una persona da fuori che controlla come sono le pareti intorno».

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