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Quelle vite italiane spezzate dall'Isis

 
Rita Schena

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Rita Schena

Sabato 02 Luglio 2016, 16:19

 L’Isis ha colpito ancora, stavolta in Bangladesh. Con una strage efferata, dal costo altissimo in termini di vite umane per l’Italia. Una scia di sangue e terrore collega la capitale del Bangladesh ad altre capitali nel mondo, Parigi, Bruxelles, Tunisi, colpite dai miliziani dello Stato islamico negli ultimi anni.

* 18 MARZO 2015, TUNISI. Nell’attacco al Museo del Bardo perdono la vita quattro turisti italiani: Giuseppina Biella e il marito Orazio Conte, Francesco Caldara e Antonella Sesino.
* 28 SETTEMBRE 2015, DACCA, BANGLADESH. In un agguato rivendicato dall’Isis, viene ucciso il cooperante Cesare Tavella.
* 13 NOVEMBRE 2015, PARIGI. L’Isis mette in atto una serie di attacchi senza precedenti, causando almeno 129 morti e oltre 350 feriti. I terroristi colpiscono sei diverse zone, compreso lo Stade de France e ristoranti e bar nel decimo e nell’undicesimo arrondissement della capitale francese. Al teatro Bataclan tra gli 89 morti c'è anche una vittima italiana: Valeria Solesin, 28 anni, studentessa veneziana della Sorbona.
* 15 GENNAIO 2016, OUAGADOUGOU, BURKINA FASO. In un caffè di un italiano, in un attacco che nelle modalità ricorda molto quello odierno a Dacca anche se è rivendicato da Al Qaida nel Maghreb islamico, muore il bimbo Michel Santomenna, figlio del proprietario.
* 3 MARZO 2016, SABRATA, LIBIA. Due italiani vengono uccisi in Libia durante un raid delle forze di sicurezza libiche contro jihadisti. Si tratta di Fausto Piano e Salvatore Failla, dipendenti della società di costruzioni Bonatti, rapiti nel luglio 2015 insieme ad altri due italiani Gino Pollicardo e Fausto calcagno, che invece riescono a fuggire.
* 23 MARZO 2016, BRUXELLES. Un commando di kamikaze semina il terrore nel cuore dell’Europa con una serie di attentati: due presso l’aeroporto di Bruxelles e uno alla stazione della metropolitana di Maalbeek. Tra le 32 vittime l’italiana Patricia Rizzo, funzionaria Ue.

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