BARI - «Sono sicuro che il Governo regionale e i suoi uffici sapranno opporre le giuste osservazioni ai rilievi mossi». Così il consigliere regionale del Pd della Puglia, Sergio Blasi, proponente della legge della Regione Puglia n. 7 dell’11/04/2016, «Misure di tutela delle aree colpite da xylella fastidiosa», commenta la decisione Consiglio dei ministri di deliberarne l’impugnativa. «Non pensavo in dieci righe di produrre una modifica della Costituzione migliore e più profonda di quella proposta dal ministro Boschi.
Ma a parte le battute è sbagliata la premessa da cui parte l'impugnativa: la legge in questione - secondo Blasi - non impone alcun vincolo, ma tende a tutelare e a preservare l’uso agricolo e la destinazione rurale di terreni interessati dalla presenza del Codiro». «Qualora vi dovessero essere svolte attività di eradicazione, abbattimento e spostamento degli ulivi, - aggiunge Blasi - la legge interviene, anche in virtù del principio di precauzione a fondamento di tutti gli statuti europei, per evitare attività speculative sui terreni stessi. Per questo sono sicuro che il Governo regionale sarà opporre le giuste osservazioni ai rilievi mossi».
All’approvazione della legge il 31 marzo scorso si arrivò con un testo emendato, che passò in Consiglio regionale con voto segreto e con numerose posizioni contrarie, che avevano portato alla bocciatura della proposta già nelle Commissioni consiliari. «L'impugnazione della legge pugliese - commenta inoltre il consigliere regionale di Forza Italia, Domenico Damascelli - consolida le nostre posizioni e quanto abbiamo sostenuto sin dall’inizio».
«Quello varato dalla sinistra regionale - aggiunge il capogruppo forzista, Andrea Caroppo - è un provvedimento incostituzionale, una compressione senza precedenti della proprietà privata e della libertà di iniziativa economica dei pugliesi. La Regione rinunci adesso a difendere in giudizio una legge indifendibile e si occupi del flagello della Xylella». Sulla decisione del Consiglio dei Ministri è intervenuto anche il consigliere del Movimento 5 Stelle, Cristian Casili, spiegando che «il Governo è arrivato a stroncare definitivamente una legge che era stata già fortemente indebolita da una mediazione tra i consiglieri di maggioranza del Pd. Una legge che non votammo considerandola troppo riduttiva rispetto alle esigenze di salvaguardia del nostro territorio».