Nell’era post- Covid c’è voglia di turismo. Quella voglia di recuperare il tempo tappati in casa durante il lock-down. Una delle mete preferite da villeggianti ed escursionisti è il Pollino. Il parco naturale calabro-lucano attrae per le sue immense peculiarità e per la ricerca di ambienti incontaminati frotte di visitatori. Addirittura alberghi, B&b, case vacanza, agriturismi e hotel fanno registrare il tutto esaurito almeno fino a settembre. Molti operatori sono costretti a dire di no alle prenotazioni. Insomma per farla breve una ripartenza davvero alla grande. Mai egli anni precedenti il parco del Pollino aveva fatto registrare un simile appeal.
I territori dei comuni di Terranova del Pollino, San Severino Lucano, Viggianello, Rotonda che rappresentano il cuore dell’area protetta del Pollino lucano risultano i più richiesti e frequentati.
Il primo ad essere soddisfatto di questo trend in crescita è il sindaco di San Severino Lucano, nonchè vice-presidente dell’ente parco Franco Fiore.
Allora sindaco quali sono le mete più gettonate?
Sicuramente sono tanti gli appassionati che preferiscono le alte quote. Molto interesse per il turismo religioso con la zona del Santuario del Pollino. Per non parlare della Valle del Mercure e del Frido, in quest’ultima a Bosco Magnano non mancano esposizioni di prodotti tipici e vecchi mulini trasformati in ristoranti. Quanto agli attrattori abbiamo il Parco Avventura e la Ruota panoramica. Inoltre non è raro imbattersi in appassionati di bici, moto e trekking. Insomma ce n’è per tutti i gusti».
Quali sono le previsioni per i prossimi mesi?
«Almeno fino a settembre sono più che rosee. I gestori delle strutture ricettive registrano il sold-out e sono costretti a rifiutare altre prenotazioni».
Da dove arrivano i turisti?
«In maggior misura da Puglia, Campania e ovviamente Basilicata, Ma registriamo presenze anche da Lazio, Toscana, Emilia Romagna, Veneto e Lombardia. E non mancano neppure inglesi e tedeschi» .
Come si lavora per migliorare l’accoglienza turistica?
«Per incentivare le presenze, noi come parco prevediamo dei contributi sui pacchetti turistici. Siamo impegnati a creare sinergie fra i vari momenti territoriali e non manca in tutto questo il discorso promozionale. Una politica che sta dando i suoi frutti e che permette di conoscere il parco quale Geoparco patrimonio Unesco con tutte le peculiarità di cui è ricco. Apprezzabile anche il lavoro che svolge Apt di Basilicata nel promuovere le aree interne della regione. Chiaramente siamo soddisfatti- conclude Fiore-e continueremo a sostenere questo settore, che rappresenta la linfa vitale per l’economia di questo territorio, intervenendo in termini di risorse a sostegno degli operatori».