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La voce foggiana di Savino Zaba per sconfiggere il virus

 
Anna Langone

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Anna Langone

La voce foggiana di Savino Zaba per sconfiggere il virus

Domande e rassicurazioni nel suo programma in radio

Sabato 14 Marzo 2020, 16:03

Il coronavirus sta cambiando la vita e anche la radio degli italiani. Lo racconta ogni giorno la voce pugliese di Radio 1, Savino Zaba, che in Formato famiglia- Generazioni a confronto, dalle 12,30 alle 13,30 insieme a Diana Alessandrini propone dal lunedì al venerdì le storie degli italiani alle prese con la grande paura.

Savino, il vostro pubblico si è ampliato con l’estensione dell’isolamento volontario per arginare i contagi. Come stai affrontando questa nuova platea?
«Con un approccio professionale che non diventa mai drammatizzazione, strumentalizzazione del dolore. Scelgo con cura le parole che possano descrivere anche gli eventi più tristi in modo semplice e naturale».

Quello che sta accadendo nel Paese impone spesso rapide modifiche alla scaletta, da conduttore ti trasformi in cronista...
«Sì, sta accadendo, ad esempio mercoledì sera abbiamo interrotto Zona Cesarini, sempre su Radio 1, per dare spazio alla comunicazione del presidente Conte sulle nuove misure anti-coronavirus. Siamo passati dal calcio al commento del decreto sulle ulteriori chiusure dei negozi».

Ogni mattina nel tuo programma vanno in onda le telefonate in arrivo da ogni parte d'Italia: cosa si percepisce sullo stato d'animo della gente?
«Da servizio pubblico abbiamo il compito di informare nel modo più adeguato. Molti chiamano anche per avere informazioni basilari che possono attingere ovunque ed è un modo per essere, in fondo, rassicurati».

La voce del conduttore, il tono, il timbro, sono già strumenti straordinari e sempre efficaci per dare credibilità e autorevolezza a ciò che dice, riportando equilibrio nell’umore degli ascoltatori. Tecnicamente serve un mix di voce gialla, verde e blu, come ti prepari?
«Sono al mio trentatreesimo anno di attività e vado in automatico, è spontaneo modulare la voce in modo da creare un intrattenimento oculato, morbido».

Il Covid-19 ha cambiato anche la vita interna alla radio: ospiti solo al telefono, sanificazione tra una programma e quello successivo e cos'altro?
«Beh, anche da noi alcuni scelgono lo smart working, osserviamo le distanze di sicurezza, ogni giorno andiamo al lavoro un po’ prima per procedere all’igienizzazione di microfoni, cuffie e tutto quanto utilizziamo. La segreteria ci passa guanti e mascherine e a mensa non più di 2 per tavolo».

Riesci a fare programmi per il futuro?
«Spero di riprendere il mio spettacolo Canto... anche se sono stonato dopo le date che sono saltate e sogno che per Pasqua sia tutto finito, per poter tornare in Puglia e nella mia Cerignola».

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