LUCERA - Chi l’ha detto che molti giovani e giovanissimi lucerini devono essere necessariamente associati a bivaccatori? Sono le figure che spesso rappresentano intere generazioni, ma ce sono tanti altri, magari meno visibili alla gente, che invece ci tengono a marcare le differenze. Spesso si ritrovano con il comune denominatore della musica, un ambiente nel quale si muovono con padronanza e conoscenza, indicativi di una passione viva e vitale. Quelli di una fascia di età compresa tra i 14 e i 20 anni si identificano molto spesso intorno al rap, genere musicale ormai non più di nicchia, anzi sdoganato. E ci sono tanti ragazzi lucerini in grado di vantare già produzioni musicali, grazie alla tecnologia attuale che ha ridotto le difficoltà di gestione di uno studio di registrazione. E quindi passano ore a studiare melodie, scrivere testi, confrontarsi con amici e colleghi, collaborando e mischiando idee e gusti.
Insomma, un magma artistico che in città è espressione di una ricerca continua e di utilizzo di tematiche anche molto impegnate, a volte anche troppo data l’età di alcuni di essi, ma che comunque sono il frutto di un sentire personale che vogliono condividere. Due di loro sono andati oltre, scegliendo di non restare nascosti al pubblico degli adulti, e si sono mostrati e presentati con il desiderio di esprimersi, comunque e a prescindere. Lorenzo Cristoforo, in arte Ozn, 14 anni [nella
foto di luceraweb.eu] è uno degli artisti di maggiore rilevanza nel panorama lucerino che conta almeno una quindicina di rapper che proprio Cristoforo ha riunito per la prima volta tutti insieme in una serata-esibizione. Il suo pensiero fisso di questo periodo è l’imminente uscita dell’album intitolato «Ozzy»; e ancora di più la cura per i dettagli del suo singolo «Whatsapp», l’ultimo di una serie già lunga e variegata. Quando parla mostra sicurezza e idee chiare su ciò che vuole esprimere con brani e video che realizza con grande cura dei dettagli. Tant’è che sembra di conversare con un ragazzo più grande di uno che frequenta la terza media alla scuola Dante.
E la terza media, ma alla «Manzoni», frequenta anche Antonio Ronca, in arte Jaguar, anche lui alle prese con beat e canzoni auto-prodotte e ispirate al rap e, in alcuni casi, alla trap, i generi che predilige attualmente. Come molti altri beatmaker, Antonio fa tutto da solo attraverso la sua strumentazione e software gratuiti, ma nelle sue intenzioni c’è un importante investimento economico per l’acquisto di un programma professionale, in modo da raccogliere in maniera organica e fruibile tutti i brani.