Al Parlamento Europeo, durante la Giornata Internazionale della Disabilità, si è vissuto un momento raro, di quelli capaci di andare oltre le parole per trasformarsi in emozione collettiva. Protagonista è stata Maria De Giovanni, invitata dall’europarlamentare Chiara Gemma per portare la sua testimonianza fatta di abbracci che curano, resilienza che si trasmette, amore che diventa impegno civile.
Definita da molti “un talento umano raro”, Maria è pioniera della terapia dell’abbraccio, un approccio nato dalla sua esperienza personale e dal suo modo unico di trasformare il dolore in connessione e vicinanza. Nell’emiciclo europeo, gremito di politici, esperti e rappresentanti istituzionali, le sue parole hanno attraversato la sala con delicatezza e forza insieme, trattenendo il respiro del pubblico.
Il momento più intenso del suo intervento è arrivato quando ha parlato della figlia Aurora, laureatasi lo scorso ottobre con una tesi dedicata proprio alla storia della madre. “Sentire mia figlia raccontare il mio cammino con voce nuova è il dono più prezioso — ha detto Maria —. In quel momento ho capito che il mio dolore, la mia lotta, hanno generato qualcosa che potrà andare avanti oltre me.”
Un silenzio carico di ascolto ha preceduto un applauso lungo, sentito, quasi un abbraccio restituito da tutta la sala a chi dell’abbraccio ha fatto una forma di cura.
A rendere ancora più significativo l’incontro è stata la presenza del giornalista di Rai 1 Mario Acampa, che ha intervistato Maria con sensibilità e profondità, restituendo al pubblico non solo un racconto ma un vero incontro umano. Attraverso domande mirate e sguardi autentici, Acampa ha illuminato le sfumature di un percorso fatto di impegno sociale concreto: quello di Maria come Commendatore della Repubblica, Presidente della Onlus Sunrise “Il mare di tutti”, attivista quotidiana nella divulgazione sulla sclerosi multipla, autrice di una trilogia dedicata alla malattia e dell’ultimo libro La pienezza nella vita.
Un impegno che la porta ogni giorno nelle scuole e nelle università, dove racconta la malattia senza paura e senza retorica, offrendo strumenti, consapevolezza e speranza.
L’europarlamentare Chiara Gemma, promotrice dell’incontro, ha sottolineato il valore politico ed etico della presenza di Maria: “La storia di Maria ci ricorda che ogni intervento politico deve avere al centro l’essere umano. Le sue parole oggi sono state un faro per tutti noi.”
Maria De Giovanni ha lasciato il Parlamento Europeo così come vi era entrata: con il suo sorriso gentile, con quella discrezione elegante che non ha bisogno di essere esibita e con la certezza — condivisa da chi era presente — che anche un singolo abbraccio, quando nasce dal cuore, può cambiare il mondo.
A Bruxelles, almeno per un giorno, lo ha fatto davvero.
