In Puglia e Basilicata
Il caso
25 Maggio 2022
Una notte di guerriglia urbana, poi un’invasione di tifosi dall’Italia e dall’Olanda, nel segno del pallone. Tirana si è scoperta al centro, per un giorno, dell’Europa calcistica e della passione di decine di migliaia di persone, amanti della Roma e del Feyenoord. Purtroppo però i timori sull'ordine pubblico paventati alla vigilia si sono rivelati esatti, in particolare ieri quando sono calate le prime ombre della sera. A cominciare sono stati gli olandesi, protagonisti di violenti scontri in due zone centrali della capitale albanese ma anche in periferia. Sassaiole, cariche alla polizia, un’auto con i vetri in frantumi, bastonate, qualche coltello: è spuntato di tutto, e a farne le spese sono stati un albanese, preso a sediate perché inneggiava alla Roma, e una ventina di agenti, uno dei quali inizialmente sembrava in gravi condizioni.
Poi ci sono messi anche i romanisti, alcuni dei quali si sono scontrati con le forze dell’ordine dopo aver tentato di forzare il cordone frapposto dalla polizia stessa in quella zona. Qui fra i ifosi italiani ci sono stati tre feriti. «Un gruppo di tifosi della Roma si è spostato verso il ponte nei pressi della Direzione della Polizia di Tirana - è scritto in una nota diffusa dalle autorità cittadine - e poi nei pressi della Facoltà di Ingegneria Civile, dove si sono scontrati anche con i servizi di Polizia, utilizzando pietre, bottiglie e bastoni».
Ma non è tutto, perché altri 48 supporter giallorossi sono stati fermati su un bus a bordo del quale avevano coltelli (sembra che alcuni li avessero rubati, poco prima, al ristorante), oggetti contundenti (la polizia ha diffuso la foto di un cric), bottiglie, bastoni e fumogeni. Per riportare questi teppisti alla ragione è stato necessario l’intervento delle Forze Speciali, e ci sono state delle colluttazioni nel corso delle quali un agente è stato ferito con una coltellata.
Bilancio della nottata, prima che Tirana fosse invasa da un fiume di gente in giallorosso confluita pacificamente prima nella fan zone e poi verso lo stadio, scortata dalle forze dell’ordine tra canti e cori (uno anche inneggiante al 'Ducè, scandito da un piccolissimo gruppo), è stato di 80 romanisti portati a Durazzo e rimpatriati dopo essere stati messi su un traghetto. Unico inconveniente delle ore immediatamente precedenti la partita, mentre i fans di Abraham e compagni si recavano allo stadio è, che nei pressi e nonostante la transenne, è comparsa un’auto con tre tifosi del Feyenoord che si erano persi e, non si sa come, era riuscita a 'bucarè il blocco delle forze dell’ordine. Sono stati bloccati tra lo stupore generale. E a proposito di olandesi, anche una ventina di loro sono stati rimpatriati, alcuni dei quali ancora in preda ai fumi dell’alcol, e quindi messi su un aereo e rispediti a Rotterdam.
Il totale, si spera definitivo e non provvisorio, dei feriti degli incidenti di Tirana è di 30 persone: 20 poliziotti, tre italiani (alle autorità di qui non risulta che siano nove come diffuso da alcune fonti), quattro olandesi e tre albanesi.
Forte e chiaro, e diretto anche a chi sta accusando la polizia di Tirana di essersi fatta trovare impreparata, è arrivato il messaggio del vicedirettore generale della polizia stessa Albert Dervishi: «ora la legge sarà rigorosamente rispettata, e applicata - il suo avvertimento ai teppisti -. Non obbedire agli ordini della polizia e gli attacchi alle forze dell’ordine sono reati che secondo la legislazione albanese vanno condannati con una pena fino a sette anni di reclusione». Come dire niente più rimpatri per chi sgarra, ma la prospettiva della prigione. Forse anche per questo, fino a un’ora dalla partita, a Tirana la situazione era ritornata alla calma.
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