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Itrec, nubi sulla messa in sicurezza

 

Sogin ha inviato una diffida ad adempiere alla Saipem. Scadenza a fine mese

Lunedì 18 Settembre 2017, 11:33

di FILIPPO MELE

ROTONDELLA - Grosse nubi si addensano sull’impianto atomico dismesso Itrec della Trisaia. Nubi sottoforma di un possibile contenzioso legale tra la Sogin, la spa pubblica incaricata dal Governo del decommisionig dei siti dell’ex nucleare italiano, e la Saipem, la società tra i più importanti contractor a livello mondiale nella costruzione e manutenzione di infrastrutture al servizio dell’industria petrolifera e non solo e con una operatività in tutti i continenti. Ebbene nei giorni scorsi il Consiglio di amministrazione di Sogin ha deciso di avvalersi delle clausole risolutive espresse verso il Raggruppamento Temporaneo di Impresa (RTI), di cui è mandataria Saipem, riguardo il contratto di appalto per la realizzazione del Complesso Cemex all’interno dell’impianto Eurex di Saluggia (Vercelli). Rotondella c’entra perchè nella stessa riunione “il Cda ha preso atto di una serie di gravi inadempimenti e ritardi da parte del RTI, di cui è mandataria Saipem, impegnato nel sito Itrec nella realizzazione dell’ICPF (Impianto di Cementazione Prodotto Finito), composto da un edificio di processo e da un deposito temporaneo per lo stoccaggio dei manufatti prodotti”.

Sogin, pertanto, ha diffidato ad adempiere l’appaltatore “affinché porti a termine nell’impianto lucano una serie di attività, alcune delle quali ferme da quasi un anno”. Diffida che, ci risulta, scadrà entro la fine di settembre. Come finirà? Facile prevedere, salvo ulteriori colpi di scena, un contenzioso che potrebbero finire in tribunale. Ed i lavori di messa in sicurezza che fine faranno? E’ la domanda alla base di alcune interrogazioni parlamentari. L’on. Cosimo Latronico (DI) si è rivolto al ministro dello sviluppo economico, Carlo Calenda, manifestando preoccupazioni per il possibile licenziamento di circa sessanta dipendenti ed un notevole ulteriore ritardo sui programmi generali di smantellamento di Saluggia e Trisaia. Gli on. Roberto Simonetti e Stefano Allasia, della Lega, invece, si sono rivolti a Calenda ed al ministro del tesoro, Carlo Padoan, chiedendo di conoscere quali iniziative intendano mettere in atto affinchè la scelta alternativa che sarà identificata da Sogin dopo la risoluzione del contratto con Saipem possa coordinarsi con i programmi del Governo per la realizzazione del deposito nazionale.

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