POLICORO– Dopo incontri e approfondimenti pubblici, a pochi giorni dalla scadenza per la presentazione delle osservazioni alla Regione Basilicata da parte dell’Amministrazione comunale di Policoro, l’associazione ambientalista «Mediterraneo No triv», attraverso la presidente Giovanna Bellizzi, esprime il suo «no» secco al progetto per la realizzazione di una centrale biometano nelle campagne di contrada «Acinapura». E non lo fa certo per motivi ideologici, come chiarisce Bellizzi, ma leggendo il progetto che presenterebbe le molteplici potenziali criticità dell’impianto.
«Siamo molto preoccupati perché in altre zone gli impianti di biogas, una volta realizzati, hanno causato impatti rilevanti sia sul territorio che sull’economia. -spiega Bellizzi- Questi tipi di impianti immettono in atmosfera composti chimici come Idrogeno solforato, Composti organici volatili (Cov) e Ammoniaca; tutte sostanze potenzialmente molto dannose e pericolose per la salute dei cittadini. Leggendo il progetto, emerge che la società proponente afferma e dichiara che: “…l’impianto non è dotato di sistemi di abbattimento degli odori, in quanto tutte le sezioni sono o ermeticamente chiuse (digestori) o coperte (serbatoi e trincee di stoccaggio biomasse, areedi stabilizzazione del digestato…) in guisa di minimizzare le emissioni”.
Poi, però, approfondendo questo aspetto, si nota che le sezioni sono «coperte» con delle tettoie, sistema che per ovvie ragioni non consente in alcun modo la totale separazione con l’ambiente esterno; al contrario, si dimostra soggetto all’evidente rischio di ampia diffusione di quelli che sono considerati dalla società proponente solo “odori”. Non è, quindi, solo una questione che rimane confinata al rischio di danno alla salute e all’agricoltura, settore estremamente rilevante per Policoro, sia in termini economici ma anche sociali. In effetti -rimarca Bellizzi- il rischio potrebbe estendersi a tutti gli altri comparti imprenditoriali della città, nessuno escluso, finendo per coinvolgere direttamente anche i cittadini non addetti all’agricoltura, che per il solo fatto di vivere a Policoro o di averla scelta come luogo per le vacanze o per i propri investimenti, finirebbero per pagarne le conseguenze in termini di qualità della vita e danni economici. Per questi motivi -conclude Bellizzi- Mediterraneo no triv esprime la propria solidarietà e appoggio agli agricoltori e all’associazione “Difendiamo il Territorio”. Facciamo appello a tutti i cittadini, alle varie associazioni e ai comparti produttivi, economici, commerciali e imprenditoriali, affinchè escano allo scoperto esprimendo la propria contrarietà al progetto di biogas, che alcuni intendono realizzare con finanziamenti pubblici»