MATERA - Il dialogo resta aperto, ma anche la via giudiziaria. Così i genitori dell’associazione «Famiglia futura» hanno animato un sit-in «Per il diritto alla salute e all’inclusione» davanti alla sede della Regione Basilicata, in via Annibale M. di Francia a Matera. Una protesta che va avanti da oltre un anno, tra promesse e impegni mantenuti solo a metà. Il tema è quello dei fondi regionali destinati ai centri convenzionati, per l’assistenza ai bambini con diversa abilità (ex articolo 26). Un capitolo doloroso, che la Regione continua a gestire secondo logiche superate da anni, oggi diventate sperequazione e discriminazione tra i due territori provinciali. Così accade che i fondi sono destinati per il 91% a strutture afferenti a Potenza e solo per il 9% a quelle del territorio materano. A farne letteralmente le spese sono i destinatari più fragili, come i bambini con disabilità. Questo perché la distribuzione delle risorse si basa su una sorta di consuetudine consolidata, piuttosto che sul reale fabbisogno. L’associazione, con la presidente Federica Aldrovandi, ha chiesto di rivedere i criteri e la distribuzione dei fondi. Il 2 gennaio scorso è stata approvata una nuova legge regionale che destina più risorse, ma ancora le Aziende sanitarie non hanno fornito il report sui fabbisogni, solo quello sulla spesa puntualmente «viziato» da una serie di alchimie contabili e gestionali.
«L’assessore regionale Latronico smentisce questa sperequazione -ha detto Aldrovandi- ma la logica che va scardinata è quella dei finanziamenti a pioggia. Non vogliamo un aumento dei fondi senza i numeri dei fabbisogni, perché le risorse devono essere utilizzate sulla base di terapie realmente erogate dai centri. Nel Materano, ad esempio, i centri hanno in carico una quantità maggiore di pazienti, rispetto ai fondi messi a loro disposizione. Siamo stati convocati per il 26 maggio a Potenza -ha rimarcato- noi andremo, ma la collaborazione ci sarà solo se partiamo dai fabbisogni nello spirito della legge regionale del 2 gennaio scorso, che stenta a decollare e ci sono già tentativi di affossarla. A tal proposito, chiediamo anche di differenziare le terapie tra bambini e anziani, perché hanno costi diversi quindi i centri vanno finanziati anche in base a questo. Siamo disponibili a collaborare, ma vogliamo rispetto e non convocazioni come quella di oggi, a un anno dalla richiesta e a tre giorni da una manifestazione di protesta».
L’avvocato Angela Bitonti, presidente dell’associazione nazionale per i diritti fondamentali dell’uomo, che assiste gratuitamente Famiglia futura, ha rimarcato il diritto dei minori a «godere del miglior stato di salute possibile». Bitonti ha depositato un ricorso urgente al tribunale di Matera, perché siano garantite le terapie rientranti nei Livelli essenziali di assistenza e si sta attendendo l’esito. «Stiamo valutando anche di rimettere gli atti alla Procura, perché si accertino omissioni e responsabilità, fino all’interruzione di pubblico servizio», ha detto il legale. Per la Regione c’era il consigliere Nicola Morea, presidente della commissione Sanità, che ha ribadito l’impegno a risolvere il problema nello spirito della legge approvata a gennaio scorso. Presenti anche i candidati sindaco Domenico Bennardi e Roberto Cifarelli, oltre al segretario generale di Spi Cgil Eustachio Nicoletti.