MATERA - Dopo l’azzeramento e la ricomposizione della Giunta, il sindaco Domenico Bennardi, spiega le ragioni del recente atto politico, gettando acqua sul fuoco di qualche polemica. «È stato necessario- dice- azzerare e rimodulare la composizione complessiva dell’organo esecutivo per ragioni di opportunità politica, coniugando equilibri politici con rinnovato impulso ed entusiasmo per l’azione amministrativa». Rimarca poi che “se si contano tutte le revoche, anche quella dei giorni scorsi su lavori pubblici e politiche sociali, la nuova Giunta ha tre assessori in meno, due nuovi assessori e alcune deleghe sono state diversamente distribuite, mi sembra un cambiamento evidente. Usando la metafora sportiva- prosegue- una squadra di calcio anche con minime sostituzioni può trovare nuovo slancio. Il rinnovato impulso è finalizzato alla chiusura per il prossimo anno e mezzo che ci rimane, di importanti progetti urbani e sociali”.
Fa inoltre chiarezza sull’ equivoco generato dalla concomitanza delle revoche assessorili con una mozione di sfiducia presentata dalla minoranza consiliare, ribadendo che ” la revoca non ha alcuna attinenza con la mozione di sfiducia, il cambio di esecutivo è di competenza del sindaco su confronto diretto con la maggioranza, con lo scopo di rilanciare l’azione amministrativa, non di porle fine. Se vogliamo dargli una definizione, i decreti di revoca, compresi quelli su opere pubbliche e politiche sociali, rientrano in un percorso di verifica e ottimizzazione dell’esecutivo, per realizzare un costante miglioramento, che non passa solo dalla sostituzione di assessori ma anche dallo spostamento di alcune deleghe”. Chiarite le posizioni, traccia un bilancio di quanto è stato realizzato in questi quattro anni, per sottolineare che i cambi parziali di squadra sono serviti solo a rilanciare l’amministrazione della cosa pubblica: «Le cose fatte sono tante. In questi quattro anni, nonostante i primi due durissimi di pandemia,abbiamo avviato grandi cantieri e progetti, come l’essere andati avanti in modo ostinato, nonostante vari problemi, per i cantieri di Piazza della Visitazione e per il restauro del teatro Duni, del Museo demo-etno-antropologico; il progetto di rigenerazione urbana del nuovo stadio XXI Settembre e il progetto di efficientamento della pubblica illuminazione”.
Ricorda inoltre il nuovo Regolamento urbanistico, il Piano del verde e i grandi investimenti su strade e marciapiedi “su cui-ancora stiamo programmando l’impiego di massicce risorse”. Infine, le sfide per i prossimi mesi: «Prima fra tutte l’emergenza sanitaria, che è di competenza regionale ma i sindaci come autorità sanitaria locale hanno il potente strumento delle Conferenze per definire precisi indirizzi; ne ho convocate ben 8 in questi quattro anni e il 25 settembre ci sarà la nona Conferenza. Abbiamo aderito alla convenzione di Faro e stiamo costituendo le Comunità patrimoniali che permetteranno di rendere fruibili luoghi come Santa Maria de Armenis, Santa Barbara, il Castello Tramontano. Abbiamo fatto in modo che gli obiettivi prefissati nel 2020 potessero avere un avvio e una fine. Alcune cose saranno realizzate, altre rimarranno da realizzare perché richiedono tempi più lunghi e in alcuni non dipendenti dalla volontà politica ma da procedure amministrative complesse e reperimento di risorse, ma la strada intrapresa è quella giusta e potrà essere percorsa agevolmente fino alla fine”.